L'Isis continua a seminare panico e fareproclami inquietanti. È stato diffuso sul web un filmato che mostra un attentatore suicida a Bengasi, in Libia, che prima di farsi saltare in aria si appellaai jihadisti che combattono in Siria e in Iraq, augurandosi una loro vittoria a Roma.

Ennesima intimidazione dell'Isis nei confronti di Roma

Il kamikaze Abdel Rahman el Libi riconosce che lo Stato Islamico è in affanno ma è certo che, successivamente alla crisi, i militanti del Daesh pregheranno a Roma, come ha assicurato il profeta. L'attentatore suicida dice anche che, un giorno, lo Stato Islamico imporrà la Sharia sul mondo intero.

Non è la prima volta che l'Isis minaccia e incute timore a Roma e all'Italia mediante video ed immagini. Lo Stato Islamico sa bene come terrorizzare col web. Negli ultimi tempi, nella Capitale, è stato aumentato il livello di sicurezza, specialmente in punti 'caldi' come il Colosseo, musei e stazioni della metropolitana. Troppo frequenti, ormai, leintimidazioni dell'Isis . La Polizia ha asserito, tempo fa, che c'è stato un ulteriore grosso dispiegamento di agenti nei punti sensibili della 'città eterna', anche nelle vicinanze delle chiese.

Il livello di sicurezza è aumentato a Roma

Nei filmati diffusi recentemente dallo Stato Islamico emerge un forte desiderio dei jihadisti di conquistare Roma.

Lo scorso 1 agosto 2016, ad esempio, è stato diffuso un video di circa 35 minuti dal gruppo Wilayat Sayna, vicino al Daesh, in cui si fa riferimento a futuri attacchi in Italia. Si sente bene una voce che accenna a futuri incontri a Gerusalemme e Roma. Il video ha un epilogo tragico: due poliziotti egiziani vengono uccisi con i kalashnikov.

Le scene presenti nel video si riferiscono agli attacchi sferrati dal Daesh nella parte settentrionale del Sinai.

Il giornalista di al Arish, Ahmed Al Rafhawy, ha affermato che le incursioni mostrate nel video sono avvenute nel 2016. Per Mohamed Nour El Deen, ex braccio destro del ministro dell'Interno egiziano, il video ha lo scopo precipuo di demoralizzare le truppe.I seguaci del Califfato continuano a minacciare Roma. E il livello di sicurezza, nella Capitale, aumenta sempre di più.