Stava manifestando e un camion lo ha ucciso. Un uomo egiziano di 53 anni, padre di cinque figli, stava esercitando il suo diritto a manifestare dissenso contro le politiche aziendali. Gli altri operai presenti sul luogo hanno attaccato subito il conducente. L'azienda è quella della SEAM, agenzia della GLS.

La nottata aveva già fatto registrare momenti di tensione

Secondo la ricostruzione avvenuta fino ad ora, la polizia era intervenuta già prima dell'avvenimento per motivi di ordine pubblico. La USB (Unione Sindacale di Base a PIacenza), il sindacato protagonista della vicenda, aveva indetto un picchetto per via del mancato rispetto di accordi contrattuali presi in primavera.

La morte dell'uomo è avvenuta intorno alle 23.40 e l'autista, un uomo di 43 anni, italiano, è stato portato al sicuro dalla polizia, e interrogato. Su di lui pende l'accusa di omicidio stradale.

Non sono tardate ad arrivare le prime affermazioni pesanti da parte del sindacato, secondo il quale il guidatore sarebbe stato incitato da uomini dell'azienda a investire l'uomo per spaventare gli altri manifestanti e sciogliere il ritrovo. Secondo altre descrizioni, il camion stava uscendo per iniziare il suo giro di consegne e la vittima si sarebbe staccata dal gruppo per impedirne l'uscita, attuando così un'azione di disturbo attiva.

Ci sarà un conferenza stampa alle 11, indetta dal sindacato, davanti alle porte del magazzino teatro della tragedia.

È stato inoltre indetto un presidio davanti alla prefettura di Piacenza alle 17, per fare chiarezza ed evitare l'obliarsi della faccenda.

La condizione lavorativa in Italia e i diritti scomparsi

Non è tardato ad arrivare lo sdegno della rete in risposta all'urlo del sindacato 'Ammazzateci tutti!'. Purtroppo la percezione di un mondo che funzionacon dinamiche sottaciute ai più, diventa evidente solo quando capitano avvenimenti estremi come quello appena raccontato.

Lo spauracchio della crisi, negli ultimi anni, sta davvero influenzando le leve di potere delle grandi aziende sui piccolilavoratori, colpevoli di voler esercitare diritti che sono stati conquistati nell'arco di secoli?

A vedere certe dinamiche, spaventa pensare che la risposta sia si.