Ieri sera, lunedì 12 settembre, si sono registrati forti scontri tra i rappresentanti dei militari dell’Arma dei Carabinieri, in tenuta antisommossa, e i manifestanti che protestavano per la presenza a Napoli del premier Matteo Renzi. Nonostante le poche decine di persone che facevano parte del gruppo dei contestatori, il centro storico della cittadina partenopea è diventato l’ennesimo campo di battaglia.

Iniziano a moltiplicarsi le proteste contro il Premier:questa volta tocca a Napoli

Raccontare questi gravi episodi di disordine e di protesta anti governativa sembra sia diventata una consuetudine, quasi come se fosse un vero e proprio bollettino di guerra.

Il teatro della ‘battaglia’, anche questa volta, è un noto centro storico: quello di Napoli. In particolare, le zone tra la Via Chiaia e la famosa Galleria Umberto I, sita nel cuore civico della città partenopea. Da quanto si apprende attraverso un’agenzia di stampa ANSA, pubblicata nella tarda serata di lunedì 12 settembre, a distanza di quasi 24 ore, come se si trattasse di un ‘déjà vu’ si verificano le stesse scene di guerriglia già viste a Catania. Il centro storico di Napoli è presenziato da un cordone di sicurezza militarizzato che fa da scudo al contestato leader politico del Pd. I manifestanti lo attendono, lo riconoscono e tentano di sfondare la catena umana formata dai militari. A questo punto scatta la reazione dei Carabinieri, i quali avendo in dotazione i manganelli, iniziano a reagire a questa situazione, utilizzandoli in maniera indiscriminata verso chi protestava animatamente.

Questi i fatti.

Matto Renzi a Napoli: i manifestanti sono pronti all’azione, tra loro molti professori

Il Premier Matteo Renzi si reca a Napoli in visita ufficiale. Poco prima di recarsi presso lo storico Teatro San Carlo, dove era atteso in serata dai suoi elettori, decide di fare tappa presso la splendida Galleria Umberto I, nel centro civico della cittadina partenopea.

I manifestanti, questa volta, sono in pochi. Molti di questi sono professori. Si parla di almeno trenta facinorosi, i quali tentano, senza riuscirvi, di sfondare il fitto cordone di sicurezza costituitodalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Si tratta di Carabinieri, pronti tempestivamente ad intervenire contro i manifestanti in caso di episodi simili a quelli verificatisi nella tarda serata di ieri lungo le vie principali del centro storico di Catania.

Lo stesso 'canovaccio', insomma, quasi a voler prendere a modello le sommosse popolari verificatisi ieri nella città etnea, poco prima della conclusione della festa nazionale dell’Unità.

Presa a manganellate anche una consigliera comunale

Lungo il corteo di protesta, nelle prime file, era presente anche una consigliera comunale, Eleonora De Majo, la quale, durante le concitate fasi dei tafferugli tra il gruppo sparuto dei manifestanti e le forze dell’ordine – così come racconta l’ANSA – ha riportato alcune lievi ferite causate dai colpi inferti dalle incontrollate manganellate dei carabinieri. I manifestanti, reagendo per protesta all'attacco improvviso e fulmineo degli agenti di polizia, hanno gettato per terra la spazzatura presente all'interno dei cestini porta rifiuti presenti nei luoghi degli scontri. Poco dopo gli stessi partecipanti al corteo sono stati allontanati e separati dalle forze dell’ordine, presenti fino a tarda notte nei luoghi in oggetto.