Oggi la campanella dell'inizio del nuovo anno scolastico suonerà anche ad amatrice, in un luogo diverso rispetto a quello che avrebbe dovuto essere. Ma proprio per questo, il primo giorno di Scuola sarà ancora più emozionante, perché diventerà il simbolo di una rinascita invocata a gran voce dagli amatriciani e dal loro sindaco sergio pirozzi e che oggi, ancorché lontana, appare un po' più vicina e possibile.
La nuova scuola di Amatrice
L'edificio scolastico che ospitava le classi di Amatrice e frazioni è crollato nel sisma del 24 agosto; sono già partite le indagini per accertare le eventuali responsabilità circa tecniche di costruzione che non hanno consentito ad un edificio pubblico di reggere l'urto della scossa.
Intanto, però,si guarda avanti, e in pochissimi giorni la Protezione Civile di Trento è riuscita a compiere un piccolo miracolo.
Dei grigi container sono stati trasformati in coloratissime aule, arredate di tutto punto con banchi, lavagne e anche giocattoli per i più piccoli. Tra le persone c'è grandissima eccitazione, forse più tra gli adulti - dice con voce rotta un papà - che tra i bambini. Anche per loro è un modo per ricominciare, per riabbracciare persone care che dal giorno del sisma non hanno più potuto vedere.
Il segno della rinascita
La mancanza più grande non è negli arredi della scuola, ma proprio tra i banchi: tanti dei bambini e ragazzi che oggi avrebbero dovuto ricominciare ad andare a scuola sono rimasti sotto le macerie, e oggi non ci sono più.
Lo ricorda con gli occhi lucidi l'ex preside Maria Vincenza Bussi. Lei è andata in pensione da poco e, dice, avrebbe voluto che questo momento fosse stato ben diverso. Piena di energie appare, invece, l'attuale preside della scuola di Amatrice, Maria Rita Pitoni,convinta che la ferrea volontà di voler far ricominciare le lezioni proprio ad Amatrice - alla quale sono seguiti i fatti - sia la dimostrazione che una rinascita è davvero possibile.
Di certo sono i bambini e i ragazzi che rappresentano il futuro di questi paesi messi così duramente alla prova. Sia loro che i genitori avranno assistenza psicologica per metabolizzare al meglio tanti cambiamenti. Per loro, però, la migliore medicina sarà di certo ricominciare ad avere fiducia nel futuro, quando vedranno che alle parole dette in questi giorni faranno seguito atti concreti di ricostruzione del loro tessuto urbano, che era anche il loro tessuto del cuore.