Non si fermano le polemiche dopo la tragica morte di Tiziana Cantone. La ragazza napoletana si è suicidata a seguito delle insopportabili ripercussioni psicologiche dovute alla circolazione di un video hot sui social network e su whatsapp. La trentunenne napoletana pare che abbia inviato di sua spontanea volontà il video hot ad alcuni "amici" per fare un dispetto al suo fidanzato. Questi però non avrebbero avuto esitazione a diffondere il video ad altre persone. La magistratura ha iscritto quattro persone nel registro degli indagati, ma le responsabilità sono tutte ancora da accertare.
Tiziana Cantone, in base a quanto riporta la famiglia, avrebbe anche cercato di cambiare cognome per ricostruirsi una vita dimenticandosi della gogna mediatica avvenuta circa un anno fa
Le reazioni del web
Subito dopo la morte della ragazza napoletana non sono mancate le polemiche che, come al solito, si sono infiammate soprattutto sui social network. A dir poco veemente è stata la reazione di Mario Adinolfi, giornalista e leader del "Popolo della Famiglia". Egli, senza troppi giri di parole, ha comunicato tramite alcune dirette su Facebook chi, secondo il suo parere, sono i responsabili del suicidio della trentunenne napoletana. Il bersaglio principale è stato soprattutto la pagina Facebook "Welcome to Favelas", seguita da più di 500 mila followers.
Adinolfi già in passato era stato protagonista di diatribe con questa famosa pagina, accusata dal giornalista romano di essere "la fogna del web". Il leader del popolo della famiglia ,infatti, accusa tale pagina di aver fatto "ironia" su Tiziana Cantone anche dopo la notizia del suicidio. Altro bersaglio del suo attacco è Radio Deejay, in particolare la trasmissione "Deejay chiama Italia", accusata di aver utilizzato come "jingle" estratti audio del video hot della trentunenne napoletana.
Infine, egli non ha risparmiato disprezzo per i titoli dei giornali che indicavano nel web il responsabile del disagio psicologico delle Cantone, senza indicare in particolare le pagine o le trasmissioni.