Brutta storia proveniente dall'austria, dove un agente di polizia ha confessato di avere ucciso la sua compagna, Claudia di 26 anni, incinta di sei mesi, al culmine di una lite causata dal fatto che lei aveva deciso di lasciarlo; il raptus omicida dell'uomo non ha risparmiato il loro bambino di un anno, strangolato dall'uomo subito dopo avere ucciso la donna.Daniel L., è questo il nome dell'omicida, a soli 23 anni ha sparato con la sua pistola di ordinanza.
I dettagli del delitto
La sera del 2 ottobre l'uomo aveva denunciato la scomparsa della donna e del bambino raccontando che la compagna aveva fatto i bagagli ed era uscita di casa con il figlio.Una amica della ragazza aveva fatto un appello su facebook per ricevere un aiuto nelle ricerche; in ogni caso gli investigatori, sin dal primo momento hanno avuto forti sospetti sull'uomo perché, nel perquisire l'appartamento in cui abitava la coppia, erano state rinvenute delle tracce di sangue; individuato nel sud est dell'Austria presso la casa dei suoi genitori, Daniel è stato prelevato e messo sotto torchio per tutto il week end: alla fine ha ceduto, confessando il suo delitto.
L'uomo ha raccontato di avere caricato i cadaveri sulla sua auto e di avere guidato tre giorni prima di arrivare in Stiria, dove ha seppellito i cadaveri delle sue vittime in un giardino vicino alla casa in cui era cresciuto. Inoltre, ha parlato della relazione con la ragazza e dei litigi degli ultimi tempi, fino al giorno in cui la donna gli aveva comunicato la decisione di andarsene, notizia che ha provocato nell'uomo la furia omicida.I colleghi di Daniel lo hanno descritto come persona gioviale e tranquilla, visto che il suo comportamento non era mai stato tale da far sospettare un simile gesto.
Austria: emergenza femminicidio
L'Austria si è risvegliata attonita all'indomani della confessione dell'uomo e l'episodio ha acceso i dibattiti su cosa possa portare un uomo a uccidere le persone più vicine a luie, cosa ancor più grave, comepossa essere possibile togliere la vita ai propri figli. Si tratta dell'ennesimo delitto assurdo causato da una reazione spropositata ad un evento che si sarebbe potuto gestire diversamente.