Gorino, piccolo paesino del ferrarese, di qualche centinaio di anime, è balzato alla cronaca nei giorni scorsi per aver rifiutato di accogliere 12 profughi, compresi donne e bambini.

Gli abitanti del paesino ferrarese, al fine di bloccare un autobus che trasportava gli immigratiin una struttura di Gorino, avevano organizzato delle barricate per strada, offrendo salsicce e panini a tutti coloro che aderivano alla protesta. I cittadini erano riusciti alla fine a respingere l'autobusche erastato costretto a cambiare destinazione.Il parroco del paese, Don Paolo, aveva suscitato molto scalpore per non essere intervenuto a favore degli immigrati, ma anzi, quasi a giustificare l'operato dei suoi concittadini aveva espressamente dichiarato, nel corso di un'intervista, che lui non era nessuno per giudicare l'accaduto.

"Perché non ve ne andate nel vostro califfato?"

Ma questa volta Don Paolo ha voluto essere ancora più diretto e ha esposto un cartello sia dentro che fuori la chiesa di Gorino con questa scritta: "Visto che noi siamo, per voi, infedeli: ma perché non ve ne andate nel vostro califfato di Iraq con il santo Califfo El Bagdadi, il quale vive di armi e uccide a tutto spiano coloro che non sono sunniti?".

Al di là di tutte le problematiche connesse all'integrazione degli emigranti nel mondo occidentale, l'Italia continua ad essere l'ultimo esempio positivo, in fatto diaccoglienza e carità riservata ai disperati che ogni giorno arrivano nel nostro paese. E proprio grazie al sacrificio degli uomini delle varie Capitanerie di Porto, della Protezione Civile e della Croce Rossa, cheogni giorno vengono salvate centinaia di vite umane.

In questo contesto, meraviglia la presa di posizione di un parroco che dovrebbe per vocazione (almeno lui) essere vicino a chi scappa dalla guerra e dalla fame per avere la possibilità di una vita migliore.Invecequella scritta rappresentail simbolo dell'insofferenzache regna in molte istituzioni della nostra Nazione, ed acquista un significato ancor più deprimente proprio perché esposta in una chiesa, il simbolo cristiano per eccellenza.