Sono passate appena ventiquattr’ore dai fatti di Gorino (Ferrara), vediamo quindi le reazioni del tessuto sociale a quello che è successo. Lunedì sera, presso la piccola frazione di gorino, nel Delta del Po ferrarese, vengono destinati circa una ventina di migranti provenienti dall’hub di smistamento di Bologna. La notizia raggiunge fulminea l’abitato e gli animi della popolazione si scaldano immediatamente perché oltre a ricevere un gruppo di stranieri senza essere minimamente avvisati, si sono visti requisire dal prefetto di Ferrara l’unico ostello presente sul territorio, il quale era anche oggetto di prenotazioni da parte di turisti; prenotazioni che i gestori hanno immediatamente dovuto disdire.

Scattano subito barricate lungo le strade e picchetti di gente infuriata. All’arrivo del sindaco e delle FF.OO. è inevitabile un pesante scontro verbale fra le due parti. I migranti, in arrivo su di una corriera, vengono dirottati verso altre destinazioni, si parla di circa 11 donne delle quali una in stato interessante e di 8 bambini, che alla fine di questa vicenda, si scoprirà che non esistevano nemmeno. Le barricate rimangono fino al giorno dopo.

Il dopo barricate

Il giorno dopo è stato il momento del ‘tirare le somme’ e delle polemiche. Per protesta la comunità locale ha indetto uno sciopero della pesca che, minacciano i pescatori, potrebbe proseguire anche per diversi giorni. La popolazione ferrarese e italiana è letteralmente divisa in due parti.

Chi da una parte difende a spada tratta gli abitanti di Gorino supportandoli moralmente e dicendosi pronti ad andare in strada da loro per dargli man forte e chi invece, vorrebbe che la gente fosse più ‘aperta’ e non creasse problemi e attriti di questo tipo.

A sinistra (PD) si parla di ‘tolleranza zero per chi semina odio e paura’, a destra invece (Lega Nord) si parla dei goresi come dei ‘nuovi eroi nazionali’ mentre la chiesa, dalla voce del vescovo cittadino risponde che eventi come questo ‘ripugnano la coscienza cristiana’.

Il ministro Angelino Alfano nel mentre ha scatenato l’ira della popolazione di Gorno e Gorino definendoli fuori dall’Italia e nel web si sono alzate diverse voci chiedendo, in maniera ovviamente provocatoria, che il paese esca dall’Italia.

Il sindaco Diego Viviani sbotta: ‘Gli appellativi offensivi e disdicevoli non ce li meritiamo!’ e continua ‘Goro è comunità generosa che in passato ha dato prova di accoglienza verso persone meno fortunate’.

Intanto, mentre i residenti della provincia di Ferrara discutono di quello che è accaduto, in Toscana, l’Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) dopo aver ribadito che la stragrande maggioranza dei comuni della regione ha sempre accolto, ha chiesto di fermare il flusso migratorio avendo un quantitativo di migranti presenti sul territorio che va oltre il 12% delle quote nazionali fissate.

Nelle stesse ore poi, il primo ministro, Matteo Renzi avvisa Bruxelles; ‘Servono aiuti concreti, o entro la primavera del 2017 si blocca il flusso migratorio o il sistema non regge'.