Arriva da Venezia una notizia che sgomenta e che vede balzare agli onori della cronaca una docente, per le sue dichiarazioni marcatamente xenofobe e razziste.

"E poi ho torto quando dico che bisogna eliminare anche i bambini dei mussulmani (sic) tanto sono tutti futuri delinquenti", queste le parole di una professoressa d'inglese del prestigioso liceo Marco Polo di Venezia, apparse sul suo profilo facebook, unitamente ad altre considerazioni, non certo dettate da una visione multietnica della società.

Parole violente, inneggianti addirittura a una pulizia etnica, che mal si addicono a un'educatrice, forse dimentica del suo ruolo.

Lame, che feriscono, che lacerano i brandelli di un'umanità dilaniata da guerre e da intolleranze religiose.

'Bruciassero tutti'

"Mi dispiace che qualcuno si salva- aggiunge l'insegnante in un altro post poi eliminato dal profilo- bruciassero tutti". E' evidente, in queste ultime parole, il riferimento al flusso continuo di migranti, che sta interessando le nostre coste, flusso di disperati, pronti a incontrare la morte in mare. Pronti a tutto, pur di fuggire dalle guerre.

Ma i toni si fanno sempre più forti, specie nei confronti del nostro governo, che favorisce una Politica di accoglienza di questi profughi, ai quali la prof. augura di affogare e considerati da lei la peste del terzo millennio.

Il caso ha destato non poche perplessità, sia per la veemenza delle parole, che per il rigido atteggiamento razzista, anche nei confronti di bambini.

Certo sui social sono frequenti invettive di ogni tipo e dispute spesso molto discutibili, ma lascia interdetti che a farlo sia un'educatrice.

La reazione di Sinistra Italiana

La gravità di tali affermazioni, visibili oltretutto anche agli allievi della professoressa, ha indotto i deputati Giulio Marcon e Celeste Costantino, di Sinista Italiana, a presentare un'interrogazione al Ministro della Pubblica Istruzione, al fine di promuovere un'indagine, volta a verificare la veridicità di simili dichiarazioni manifestamente xenofobe.

Stupisce anche che la docente non abbia mai fatto mistero, anche in classe delle sue idee poco democratiche, almeno secondo quanto affermato da testimoni protetti dall'anonimato.

La donna, peraltro, madre di due figli, è ovviamente al centro di un'indagine ed è stata richiesta un'ispezione all'interno dello storico liceo veneto, Marco Polo, in cui insegna, per verificare l'attendibilità delle testimonianze rese da alcuni sul suo insegnamento fortemente politicizzato.

Si deve, inoltre, verificare se il linguaggio della donna 'istigante all'uccisione- come evidenziano i due deputati di Sinistra Italiana- allo sterminio e alla pulizia etnica' sia limitato a considerazioni, apparse solo sui social, o se effettivamente abbia avuto un auditorio concreto, all'interno delle classi.