Abbiamo raccontato pochi giorni fa del gesto amorevole compiuto dai dipendenti della Banca di Tokyo che, oltre ad inviare ad amatrice un cospicuo sostegno economico per la ricostruzione, hanno anche confezionato a mano delle gru di carta, portatrici di speranza. Oggi raccontiamo un'altra storia che viene dall'Oriente, e che parla di amicizia.

Cuochi giapponesi alle prese con l'amatriciana

Anche in Italia la cucina giapponese è diventata molto popolare, per quanto gli italiani siano tradizionalmente molto legati alla cucina nazionale. Fa quindi piacere scoprire che accade però anche il contrario: i giapponesi adorano il nostro modo di cucinare, tanto che esiste una catena di ristoranti che prepara cibo italiano.

Si chiamaSaizeriya Co. Ltd. e possiede ben 800 ristoranti sparsi in tutto il mondo. Lo scorso maggio i cuochi della Saizeriya vennero ad Amatrice, con la cui cittadinanza stipularono una sorta di gemellaggio. Si creò un bel clima di amicizia e solidarietà.

Dopo il terremoto

La notizia del terremoto che il 24 agosto ha colpito il centro Italia, e in modo particolarmente brutale Amatrice, è arrivata fino in Giappone. I cuochi che erano stati ospiti della città reatina sono rimasti profondamente colpiti, e hanno deciso che non sarebbero rimasti con le mani in mano. Detto fatto, hanno aderito all'iniziativa per cui, per ogni piatto di amatriciana e gricia consumato nei loro ristoranti, il ricavato sarebbe stato devoluto alla ricostruzione di Amatrice.

Alla fine sono riusciti a mettere insieme 100 milioni di yen, vale a dire all'incirca 900 mila euro.

Domenica ad Amatrice

Nella lettera che è stata allegata alla donazione,i cuochi diSaizeriya dicono di non aver dimenticato l'affetto con il quale sono stati accolti, e che il pensiero della gente di Amatrice sconvolta dal terremoto li addolora profondamente.

Sperano, dicono, che il loro aiuto possa aiutarli a tornare alle loro case anche solo un giorno prima. Il sindaco Sergio Pirozzi si appresta a ricevere domenica 23 ottobre una delegazione giapponese, e si è detto commosso per questo gesto, ma soprattutto felice che un legame di amicizia nato per caso si sia dimostrato solido e duraturo, capace di essere più forte anche del terremoto.