Il 4 ottobre si celebra la memoria liturgica di San Francesco d’Assisi. Il 18 giugno del 1939 papa Pio XII lo proclamò patrono d’Italia, insieme a Santa Caterina da Siena. Fu il fondatore dell’ordine che porta il suo nome: i francescani. San Francesco d’Assisi è uno dei santi più popolari e amati dalla gente. Papa Francesco ha scelto il suo nome proprio in omaggio al santo di Assisi.
Francesco d'Assisi diede vita a tre ordini riconosciuti dalla Chiesa cattolica
Francesco d'Assisi diede vita a tre ordini ammessi dalla Chiesa cattolica. Quello dei frati minori, quello delle monache clarisse e quello dei secolari, ossia di laici che vivono nelle loro famiglie secondo le regole francescane.
Nell’immaginario collettivo San Francesco viene ricordato soprattutto per aver rinunciato a beni terreni e per la sua compassione per i più deboli, per i lebbrosi, per i reietti, per gli ammalati e per gli emarginati. Povertà, obbedienza e castità sono senza ombra di dubbio gli elementi principali della vita di San Francesco e dei suoi discepoli: il vero perno della spiritualità francescana. Il francescanesimo, infatti, si inserisce in un contesto di reazione verso l’evidente corruzione morale e spirituale degli ecclesiastici del tempo, troppo interessati al benessere materiale e alle vicende politiche.
I tre principi cardini della regola di San Francesco d'Assisi: fraternità, umiltà e povertà
Secondo la regola di San Francesco d'Assisi,inoltre, i principi cardini della vita in comunità sono tre:
- Fraternità: i frati non possono vivere soli, ma devono prendersi cura dei propri fratelli, e comunque di tutti, con amore .
- Umiltà: essere al servizio dell'ultimo per essere davvero al servizio di Dio e liberarsi dai desideri materiali.
- Povertà: rinuncia a possedere qualsiasi bene mettendolo a disposizione tutto di tutti i fratelli, in particolare di quelli più bisognosi.
Oggi, più che in altri giorni dell'anno, ognuno di noi dovrebbe pensare di più a San Francesco d'Assisi e ai suoi insegnamenti.