Devi iscriverti ad un istituto scolastico inglese? Allora potresti incorrere in una strana domanda: ti potrebbe venire chiesto di specificare a quale origine etnico-linguistica appartieni. Ovvero: sei italiano, napoletano o siciliano?

Ad una prima lettura, potrebbe sembrare la burla di qualche buontempone, che si diverte a giocare su luoghi comuni: sei uno "per bene" o appartieni alla camorra se non - ancor peggio - alla mafia?

Invece è tutto vero: sui moduli di iscrizione scolastica in Gran Bretagna, il distinguo è espressamente citato, e viene obbligatoriamente richiesto di rispondere, indicando la categoria di "appartenenza".

Le proteste dell'Ambasciatore

Risale a ieri 11 ottobre la protesta ufficiale del nostro Ambasciatore in Inghilterra: Pasquale Terracciano non ha esitato un attimo, infatti, attraverso una nota ufficiale, non solo a sollevare dubbi legittimi sulla richiesta, ma anche ad esprimere il disappunto dell'Italia tutta su una questione a dir poco delicata.

Certamente, così come è stata formulata, la richiesta la dice tutta sulla vision inglese del popolo italiano; diciamo che purtroppo la nostra storia anche recente non ha contribuito ad esportare un'immagine immacolata di noi tutti, ma da qui a fare di tutta l'erba un fascio ce ne corre.

Non esita, il nostro ambasciatore, a ricondurre all'esito del referendum il peggioramento della considerazione che i cittadini inglesi riservano agli italiani: pur definendolo un episodio minore, Terracciano esprime tutta la sua preoccupazione perchè "l'ignoranza può essere il brodo di coltura dell'intolleranza" e certamente il dopo brexit è stata capace di sdoganare certe visioni insulari e di chiusura, evidentemente da tempo serpeggianti tra la popolazione inglese.

Le scuse telefoniche

Il nostro ambasciatore conferma, però, di avere già ricevuto una telefonata di scuse dal Foreign Office: i moduli incriminati saranno immediatamente ritirati, e la domanda, ritenuta offensiva, sarà ovviamente eliminata.

Si dice soddisfatto, Terracciano, per questo primo segnale, che auspica sia solo l'anticamera che precede le scuse formali.

Anche perchè - aggiunge nell'intervista rilasciata a Rai News 24 - in Europa tutti devono fare lo sforzo di ricercare i punti di unione tra i popoli, non certamente quelli che dividono.

Sta di fatto che questo, per la Gran Bretagna, è il secondo "scivolone" in tema di rapporti con l'Europa: risale a pochi giorni fa, infatti, la richiesta, immediatamente ritirata, di produrre le liste dei lavoratori stranieri occupati in suolo inglese.