Un 53enne era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico all'ospedale Carlo Poma di Mantova ma, poco dopo, ha iniziato ad accusare un dolore tremendo ed è stato costretto a tornare all'ospedale. Grazie a una radiografia è stato scoperto che l'equipe di chirurghi aveva dimenticato un divaricatore metallico, di 15 cm, nell'addome dell'uomo. L'apparecchio è stato prontamente asportato ed ora l'uomo sta bene.
Secondo intervento chirurgicoa distanza di una settimana dal primo
Lo scorso 27 settembre 2016, un 53enne era stato ricoverato all'ospedale Carlo Poma per un aneurisma.
Le sue condizioni erano gravi e per questo i medici avevano ritenuto di sottoporlo subito a un intervento chirurgico. Tutto era andato per il verso giusto ma, dopo una settimana, il 53enne è tornato sotto i ferri. Aveva un divaricatore nell'addome che gli procurava dolori lancinanti. Anche il secondo intervento chirurgico è riuscito perfettamente. Adesso il cinquantenne non sente alcun dolore. Il brutto periodo è passato. Bisognerà scoprire, però, il motivo per cui è stato dimenticato quel divaricatore metallico nell'addome dell'uomo. I dirigenti del nosocomio mantovano hanno ordinato un'indagine interna per accertare chi ha commesso l'errore che potrebbe aver avuto conseguenze nefaste. Sembra strano che in un ospedale rinomato come il Carlo Poma di Mantova possano accadere ancora episodi del genere.
Inoltre l'equipe di chirurghi che ha operato il 53enne eraformata da validi professionisti. Chi ha dimenticato, allora, quel divaricatore nell'addome del paziente?
E' necessario scoprire il responsabile dell'errore sanitario perché un paziente è stato costretto a subire 2 operazioni nell'arco di una settimana. La seconda poteva essere risparmiata ed è stata frutto, probabilmente, della superficialità di uno o più membri dello staff di chirurghi.
Si vocifera, comunque, che la svista sia stata dovuta a un'emorragia di sangue che ha occultato il divaricatore. E' possibile che un oggetto metallico di 15 cm non sia stato notato da nessuno durante la sutura chirurgica? Ammesso che ci sia stata un'emorragia di sangue, un errore del genere non è giustificabile. Tutti i componenti dello staff sanitario che ha operato il 53enne colpito da aneurisma, lo scorso 27 settembre 2016, verranno sentiti da una commissione ad hoc che dovrà accertare in tempi brevi quello che è accaduto esattamente nella sala operatoria.
Tanti episodi di malasanità in Italia
Gli episodi di malasanità, ormai, sono all'ordine del giorno in Italia. Recentemente ha sconcertato la storia di un malato terminale di cancro che è deceduto dopo aver trascorso 56 ore al Pronto soccorso dell'ospedale San Camillo di Roma. La vicenda è stata resa nota dal figlio della vittima, il giornalista di Askanews Patrizio Cairoli, che ha inviato una lettera al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Quest'ultima, addolorata, ha detto che invierà ispettori all'ospedale San Camillo per fare luce sulla vicenda. Scandalizzato anche il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, secondo cui nella sanità pubblica non dovrebbero mai avvenire episodi simili.
Ha colpito non poco, tempo fa, anche la vicenda del 78enne di Pavia a cui è stato asportato il rene sbagliato. Insomma, nelle sale operatorie italiane si stanno facendo molti errori. La sanità pubblica è veramente in difficoltà.