Se da un lato la battaglia combattuta con lo scopo di introdurre le telecamere negli ospizi e negli asili sembra essere giunta ad una conclusione felice, con un “Sì” netto e concreto da parte della Camera, dall’altra i maltrattamenti nei medesimi luoghi si intensificano. Non è certamente la prima volta che si sentono tragedie del genere, e soprattutto non è la prima volta che le cose si risolvono mediante l’uso di telecamere. Purtroppo però, quando viene presa tale decisione, molte persone hanno già alle spalle numerose violenze, che difficilmente possono poi essere superate perchè impossibili da dimenticare.

Ora si aspetta il Sì del Senato.

L’ospizio “lager” di Battipaglia

E’ successo ancora. Durante la puntata di oggi di Pomeriggio 5 è stato trattato un altro caso di violenza contro gli anziani. Teatro degli scabrosi avvenimenti è stato l’ospizio di Battipaglia, in cui più di un infermiere maltrattavano fisicamente e verbalmente numerose persone che si erano affidate alle loro mani. Una delle vittime di queste violente è stata ospite nella trasmissione di Barbara D'Urso: Maria, una signora di 90 anni, a causa di ciò che ha subito, si è chiusa in se stessa senza più pronunciare una parola con estranei. A spiegare i fatti è stata la nipote Cristina raccontando che, da quando sua nonna è stata liberata da quell’inferno, Maria non è più riuscita a parlare con nessuno, all’infuori dei familiari.

Anzi, addirittura sembrerebbe che la nonnina sia cambiata completamente. Simona, infatti, racconta che Maria inizialmente era totalmente diversa, autosufficiente e solare, e si è affidata alla struttura grazie al buon nome che portava, ignara di ciò che avrebbe dovuto subire una volta lì dentro. Con il passare del tempo, dichiara sempre la giovane donna, Maria è progressivamente cambiata: l’anziana ha iniziato a perdere peso visibilmente, a causa della malnutrizione, e ha riportato numerose feriti sulle mani, sul collo e sull’occhio.

La violenza poi si è estesa anche a livello psicologico: non si fida più di nessuno, non si fa più accarezzare e diventa immediatamente aggressiva quando qualcuno le si avvicina.

La maestra violenta

“Sei una cosa penosa”, “sei un deficiente”, “testa di cavolo”. Questi sono uno dei moltissimi insulti che una maestra di una scuola elementare di Milano riservava ai suoi bambini.

Non solo. Molto spesso i disegni dei bambini erano ricoperti di lacrime e volavano parolacce in aula, eventi orribili che ti segnano per sempre la vita, soprattutto se avvengono in un’età delicata. La terribile maestra è stata sospesa dal servizio per 12 mesi, dopo che da delle denunce partite nel 2015 da parte delle mamme, i carabinieri hanno deciso di infiltrare nella classe delle telecamere. I bambini infatti molto spesso si lamentavano di non voler andare a scuola, e molti di essi hanno poi riportato dei tic nervosi, che sono riconducibili solo ad un grande trauma psicologico infantile.