Nicola Mancusoè stato rinviato a giudizio oggi 19 Ottobre 2016 dal Gup di Catania MarinaRizza per aver ucciso sei anni fa l'amante diciannovenne Valentina Salomone. Il fatto successe il 24 Luglio 2010, in una villetta ad Adrano in provincia di Catania. La ragazza era stata trovata impiccata, ed inizialmente si pensava fosse stato un suicidio. La procura di Catania però, chiese il processo per l'allora ventiseienne Mancuso (oggi trentaduenne), dopo aver trovato sulla suola delle sue scarpe delle tracce di sangue della giovane vittima. L'uomo si è sempre proclamato innocente, ed oggi non era in aula.

Tracce di sangue sulle scarpe hanno smascherato il Mancuso

Inizialmente, dopo aver ritrovato la Salamone priva di vita, si era chiesta l'archiviazione del caso credendo ad un suicidio, ma dopo le perizie dei carabinieri dei Ris e della scoperta di tracce di sangue nella suola delle scarpe del trentaduenne, la Procura generale di Catania chiese il processo per l'imputato. Secondo il Pubblico Ministero, avrebbe impiccato la Salomonedurante una colluttazione avvenuta di notte, nel cortile di un casolare in un luogo isolato.

L'uomo è sposato (anche all'epoca del fatto), ed aveva avuto una relazione extra-coniugale con la diciannovenne. Attualmente è dietro le sbarre per traffico di droga, ed è stato condannato a quattordici anni di carcere in secondo grado.

Fu arrestato il quattro Marzo 2013, e scarcerato il 28 Ottobre dello stesso anno dal Tribunale del Riesame. Davanti alla Corte d'Assise della città siciliana, si terrà il 23 Febbraio del 2017, la prima udienza del processo.

Un rinvio a giudizio atteso sei anni dai familiari

La famiglia di Valentina a Biancavilla (Catania), attendeva con ansia questa decisione di rinvio a giudizio dell'imputato.

Da sei anni aspetta verità e giustizia. Questi anni sono stati davvero terribili: anni di depistaggi, archiviazioni, riaperture del caso ed udienze. Pina Salamone, mamma della ragazza, ha dichiarato che "nessuno potrà mai restituirmi mia figlia e Valentinanon potrà mai più tornare tra noi. L'unica cosa che le si potrà dare, sarà la dignità e finalmente la pace".