Una carneficina di dimensioni enormi a Boa Vista, nella zona nord del Brasile. Il 16 ottobre 2016 nella Prigione agricola di Monte Cristo c'è stato uno scontro tra i detenuti di due ali del carcere. In particolare, secondo quanto riportato dal comandante del BOPE (Battaglione per le Operazioni Speciali di Polizia), capitano Falkner, intorno alle 15 ora locale, i carcerati dell'ala 14 hanno rotto i lucchetti e invaso l'ala 12, scatenando una rissa e portando alla morte di 25 persone, di cui sette sono state decapitate mentre sei sono state bruciate vive.

Stando alle dichiarazioni del Segretario del Dipartimento di Giustizia e Cittadinanza (Sejuc), Uziel Castro, lo scontro tra fazioni è avvenuto durante le visite giornaliere dei parenti dei detenuti e 100 ospiti sono stati presi in ostaggio per alcune ore. Sono state poi le forze del BOPE a liberare i cittadini liberi, la maggior parte dei quali erano donne, tra la sera e la notte. Le forze dell'ordine hanno chiuso le vie d'accesso al carcere di Monte Cristo e sul luogo sono arrivati i dipendenti dell'Istituto di Medicina Legale per le perizie e le rimozioni dei corpi.I carcerati erano muniti di coltelli e pezzi di legno, come riferito dalla moglie di un detenuto che si trovava in visita ed è stata intervistata come testimone oculare.

Segno che all'interno della prigione erano riusciti ad entrare delle armi illegali già prima dell'evento e quindi questo è stato premeditato dai detenuti dell'ala 14.

Le difficili condizioni di detenzionein Brasile

Come riporta la BBC, inoltre, nel carcere agricolo di Monte Cristo sono attualmente detenute 1400 persone, nonostante la capacità massima della prigione sia di 740 unità.

Quasi il doppio, dunque, i detenuti che sono costretti a vivere in condizioni difficili con scarse risorse anche derivanti dal fatto che molte carceri del Brasile vengono controllate da bande criminali che si impongono sullo Stato.Lo stato sudamericano, inoltre, è al quarto posto come popolazione carceraria al mondo con 600 mila unità.Al vertice della classifica ci sono gli USA (2 milioni e 200 mila persone), seguiti da Cina e Russia.