Molestie, polemiche e schiamazzi nel Regno Unito. Quando l'alcol, misto a una buona dose di provocazione e blasfemia, hanno il sopravvento su tutto il resto, ecco che hanno luogo fatti che rasentano il ridicolo e l'incredibile.

E' successo a Camden Town, uno dei quartieri più cool di Londra, nella zona Nord. Due polacchi, Piotr Czak-Zukowski, 28 anni, e Mateusz Pawlikowski, 21, in preda ai fumi dell'alcol hanno bersagliato e colpito più volte con fette di bacon dei fedeli nella moschea di Al Rahman, appena prima delle preghiere della sera, e non contenti hanno lanciato le restanti alla scarpiera, arrivando addirittura a metterne alcune in un paio di scarpe.

I due, subito presi in custodia dalla polizia locale per evitare qualsiasi rivalsa degli islamici e in attesa di processo, hanno suscitato scalpore in tutta la comunità musulmana inglese. Dure le parole dell'imam Zahid Hussain: "In una nazione occidentale democratica ogni persona è autorizzata a esprimere la propria opinione e a trarre beneficio dalla libertà di parola, ma sono questi i confini che dobbiamo rispettare e entro cui dobbiamo vivere. Purtroppo questi confini sono stati varcati da questi due uomini. Questo è un crimine d'odio ad alti livelli, è Islamofobia". "I due sono entrati nella moschea, completamente ubriachi, e hanno insultato i fedeli prima della preghiera, colpendoli con delle fette di bacon in un luogo sacro.

I due imputati hanno commesso atti altamente offensivi e carichi di odio nei confronti di una grossa parte della popolazione inglese. Invito quindi la corte a non rilasciarli, perché potrebbe essere a rischio la loro vita".

Non solo, quindi, un crimine dettato da motivi discutibili, ma anche un evento che rischia un effetto boomerang nei confronti dell'incolumità dei due polacchi.

Sia Piotr Czak-Zukowski, di Golders Green, cheMateusz Pawlikowski, del quartiere di Muslew Hill, hanno ammesso il crimine di danneggiamento aggravatoe molestie di stampo religioso, e sono tuttora in attesa di giudizio per il 1 Novembre presso la corte di Black Friar.