Nuovo giallo a Venezia. Nelle ultime ore è affiorato il cadavere di un uomo nel canale della Giudecca, in un punto non molto distante dall'isola di Sacca Fisola. Il primo a notare il corpo esanime è stato un passante che, subito, ha avvisato i carabinieri. Questi, a loro volta, hanno informato la Polizia. Attualmente si sa solo che l'uomo morto aveva 42 anni e viveva a Venezia. Spetterà al medico scoprire le cause del decesso del 42enne veneziano.
Venezia: investigatori cercano di contattare i familiari del quarantenne
L'inquietante scoperta del cadavere in laguna è stata fatta stamani 10 ottobre.
Il corpo senza vita di un uomo di 42 anni è affiorato dalle acque verso le 9, a Sacca Fisola, splendida location vicina alla Giudecca. Quando i soccorritori hanno tirato fuori dalle fredde acque il corpo dell'uomo, si sono resi conto che non c'era più nulla da fare. Secondo i primi accertamenti, la morte risale a diversi giorni fa. Ora gli investigatori stanno cercando di risalire all'identità dell'uomo. Il ritrovamento è stato fatto nei pressi di un quartiere popolare di Venezia. Quando il passante ha visto quel corpo affiorare dall'acqua ha subito avvertito le forze dell'ordine. Sul posto sono arrivati immediatamente i poliziotti, i vigili del fuoco e gli uomini del Suem. Sono stati proprio i vigili del fuoco a riportare a riva il cadavere.
Secondo le primissime indiscrezioni, il 42enne viveva a Venezia ma era originario della Basilicata. Gli investigatori hanno già iniziato ad indagare sul misterioso episodio e stanno cercando di contattare i parenti del 42enne.
Sul corpo ferite provocate dalle eliche
Perché quell'uomo è finito in acqua? Un incidente? E' ancora presto per giungere a conclusioni precise.
Sembra che sul corpo del 42enne vi siano delle ferite provocate dalle eliche di un'imbarcazione. In base a una preliminare ispezione, comunque, sembra che l'uomo sia morto perannegamento. Come sempre, sarà l'autopsia a permettere di fare luce sulla vicenda. Si ipotizza che il 42enne sia annegato in mare e poi travolto da un'imbarcazione.
Nessuno aveva denunciato la scomparsa dell'uomo.
Non è la prima volta che le acque lagunari restituiscono cadaveri. Lo scorso luglio, ad esempio, è stato ritrovato il cadavere in avanzato stato di decomposizione di uomo, nelle acque di Cavallino-Treporti. Un particolare inquietante del ritrovamento è il fatto che sono affiorate solo le gambe dell'uomo; il resto del corpo non è stato trovato. La macabra scoperta è stata fatta da un passante. Nonostante siano passati diversi mesi, tale ritrovamento resta ancora un mistero.
Lo scorso luglio è stato ritrovato nelle acque di Venezia anche il cadavere dell'ex ambasciatore Alessandro Grafini, 74 anni. L'uomo viveva da tempo nel capoluogo lagunare ed era molto conosciuto per la sua professione: era stato anche ambasciatore italiano a Vienna e Sofia.
Nello stesso giorno è stato ritrovato, nei pressi dell'isola La Salina, anche il cadavere di un pescatore 77enne. Secondo gli investigatori, sarebbe finito in mare per un malore. Oggi, 10 ottobre 2016, le acque lagunari hanno restituito l'ennesimo cadavere.