Numerosi casi di intossicazione da funghi in Sardegna che spesso riguardano interi nuclei familiari. L'ennesimoieri nel sassarese, a Bonorva, dove unafamiglia di sei persone (4 adulti e 2 bambini) è stata trasportata in ospedalecon severi sintomi da ingestione di funghi tossici. Un caso che va a sommarsi a tanti altri nel giro di pochissimi giorni nell'isola. Le Asl regionali invitano tutti alla prudenza per evitare di incorrere in seri pericoli per la salute. L'inesperienza nel riconoscimento delle specie micologiche è il primo fattore di rischio.
Il 'porcino' tossico
La famiglia di Bonorva ha presentato una sintomatologia acuta: nausea, vomito, dissenteria, sudorazione fredda e dolori addominali che hanno richiesto l'immediato trasporto in pronto soccorso. I micologi della Asl di Sassari hanno appurato che le tossine presenti nell'organismo dei pazienti appartenevano al fungo tossicoBoletus rhodoxanthus(boleto rosseggiante), della famiglia delle Boletaceae cui appartiene il commestibileBoletus edulis, comunemente chiamato "porcino". Pare che uno dei componenti della famiglia abbia raccolto i funghi scambiandoli proprio per porcini, data la loro somiglianza. Uno sbaglio costato l'intossicazione per tutti, classica conseguenza dell'ingestione proprio del rhodoxanthus.
La specie, molto simile al famoso e prelibato porcino tanto da indurre i meno esperti in errore, è caratterizzata da una particolare colorazione del cappello, bianco con bordo rosa, che contrasta con il rosso sanguigno dei pori. L'odore fruttato di questo boletus è spesso ingannevole. Di sapore dolce è facile da scambiare con il comune porcino, il suo grado di tossicità varia a seconda del substrato di crescita del fungo.
Troppi casi, dalle Asl l'invito alla massima prudenza
Le Asl del territorio regionale sardo invitano, al pari di tutte le Aziende Sanitarie nazionali, alla massima prudenza nellaraccolta dei funghi. Sono infatti in aumento i casi di intossicazione da specie velenose in questi giorni in Sardegna, dove per intere famiglie è stato necessario ricorrere alle cure ospedaliere.
La sottovalutazione dei rischio è implicita nel carattere "fai da te" della ricerca dei funghi commestibili. Occhi inesperti possono scambiare facilmente specie "buone" e specie "cattive", talvolta persino letali. L'invito è quello di rivolgersi agli esperti degli Ispettorati Micologici delle aree di appartenenza, al fine di evitare qualunque pericolo.