Non si placa il malcontento degli italiani per l'arrivo indiscriminato e fuori controllo dei migranti nel paese.In Gallura nella notte tra il 16 e il 17 novembre si è resa protagonista di un attentato. La notizia della possibilità di dare ospitalità a un numero rilevante di profughi, ha armato la mano di ignoti, che hanno pensato di lanciare una bomba nell'agriturismo che li avrebbe dovuti ospitare. Nei giorni scorsi anche il sindaco di Pagani è stato al centro di una discussione accesa con i suoi cittadini, in questo caso la popolazione si è divisa in due, una parte solidale e favorevole ad accogliere i profughi e un'altra contraria.
Bomba fatta esplodere all'agriturismo
L'agriturismo Le Querce in località Santa Reparata, nel comune di Buddusò in Gallura, è stato fatto esplodere da ignoti nella notte tra il 16 e il 17 novembre. L'immobile, secondo le disposizioni date dalla Prefettura di Sassari, avrebbe dovuto accogliere un numero ingente di profughi. Lo stesso giorno in cui il Consiglio comunale si è riunito per discutere l'arrivo di migranti nel paese, uno più persone ancora non identificate hanno lanciato un ordigno esplosivo rudimentale distruggendo il futuro centro di accoglienza.
Non è un caso isolato
I cittadini da tempo stanno contestando l'emorragica presenza di stranieri sull'isola. L'esplosione dell'agriturismo non è un caso isolato, visto che nei giorni scorsi è stato dato fuoco all'ex scuola di polizia penitenziaria di Monastir, per evitare che venisse trasformata in un centro di accoglienza.
Dopo aver scavalcato la recinzione, ignoti hanno dato fuoco al quadro elettrico e poi cosparso l'edificio di benzina. I danni sono stati ingenti.
Per quanto riguarda l'agriturismo, i carabinieri di Buddusò stanno indagando per dare un nome e un volto ai responsabili dell'atto vandalico. Dopo questi due devastanti episodi, in Sardegna rimane alta la tensione.
I sindaci vengono minacciati con lettere intimidatorie contenenti proiettili, come è accaduto al prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta. Nonostante tutto il piano di accoglienza va avanti con la collaborazione delle istituzioni.