Contenuti segnalati e mai rimossi, per una vicenda che coinvolge stavolta anche i vertici di Facebook - tra cui anche Mark Zuckerberg - che sembrerebbe siano indagati, secondo quanto riportato dalla testata giornalistica tedesca "Der Spiegel", dalla Procura di Monaco.

Contenuti segnalati, ma non rimossi

Unastoria che se da un lato riecheggia la triste vicenda di Tiziana Cantone - morta suicida proprio per delle immagini postate su Facebook da alcuni amici, rimosse troppo tardi dal social e dopo l'inizio di un'azione legale - , dall'altro se ne discosta perché in Germania, precisamente la Procura di Monaco, hanno agito prontamente a tutela dei propri cittadini.

La querelle tra la Germania e l'azienda della Silicon Valley più famosa al mondo riguarda una serie di pagine e contenuti virtuali presenti sul social; contenuti che avrebbero - secondo i giudici tedeschi - una fisionomia del tutto criminale, a cui si sono aggiunte anche delle vere e proprie minacce e perfino negazioni del genocidio ebraico.

Post e commenti debitamente segnalati all'azienda dagli internauti, ma mai rimossi e perfino ancora visibili a tutto il web, tanto da urtare anche la sensibilitàdi un avvocato-internauta, che ha pensato bene di mettere a frutto la sua esperienza professionale e presentare un formale esposto allaProcura tedesca; con la conseguenza che i magistrati tedeschi, per la prima volta nella storia, hanno avviato un'indagine per accertare le eventuali responsabilità dei vertici aziendali statunitensi.

La replica dei vertici Facebook

La replica di Facebook è arrivata puntuale: "accuse prive di valore". Ecco cosa hanno detto i vertici dell'azienda più famosa del mondo, assicurando che non c'è stata alcuna violazione della normativa tedesca in vigore né dall'azienda né dai dipendenti stessi.

Non è la prima volta che il social network si ritrova nella bufera a causa di accuse di questo tipo.

Risale infatti all'inizio dell'anno una denuncia analoga a quella proposta alla Procura di Monaco, risolta poi con un nulla di fatto per carenza territoriale e le indagini contro i vertici inesorabilmente archiviate.