La tragedia è avvenuta nella notte: un poliziotto genovese, in servizio presso il reparto mobile di Bolzaneto, Genova, ha sparato con la pistola di ordinanza prima alle figlie, uccidendole nel sonno, e poi alla moglie. Dopo la strage ha avvertito i colleghi di quanto era appena successo, per poi rivolgere fatalmente l’arma contro di sé. L’uomo aveva 49 anni, come la moglie; le figlie rispettivamente 10 e 14 anni.
Il triplice omicidio e suicidio è avvenuto poco prima delle 7 di stamane in una casa di Cornigliano, quartiere popolare di Genova, in piazza Conti.
L'uomo, Mauro Agrosì, poliziotto da qualche anno passato nei ruoli tecnici del reparto mobile di Bolzaneto, ha lasciato una lettera in cui prova a spiegare i problemi e le preoccupazioni che lo hanno spinto a questo folle gesto. Quando ha chiamato il 113 ha detto agli agenti: «Ho ucciso tutti, venite a casa mia, vi lascio la porta aperta». Pochi istanti dopo l’ultimo sparo, questa volta indirizzato a se stesso.
La strage nella notte
Sul luogo della tragedia sono accorse diverse pattuglie della polizia e le indagini sono in corso; secondo le prime ricostruzioni, l’agente ha utilizzato un cuscino per attutire lo sparo, ponendolo tra la pistola e le vittime. Grande stupore e sconcerto tra i colleghi di Agrosì: nessuno, infatti, aveva notato negli ultimi tempi particolari comportamenti o atteggiamenti che facessero trasparire un malessere tale da portare l’uomo a questo gesto di lucida follia.
Incredulità anche tra i vicini di casa e gli abitanti della zona: la famiglia da tutti era considerata normale e nessuno si aspettava un gesto del genere. Alcune persone, intervistate da un giornale locale, hanno detto di averli visti rientrare ieri sera alla loro abitazione, tutti insieme, come tante altre volte dopo una giornata di festa passata fuori casa.
Nella notte però il tragico gesto: nessuno si è accorto di nulla, e la notizia della strage ha iniziato a circolare solo quando sotto l'abitazione è arrivata la polizia, chiamata dallo stesso Agrosì. La chiamata ai colleghi forse l’ultimo lucido gesto in una disperata notte di follia, dove tre innocenti hanno trovato una morte inspiegabile.