Non si riesce a stare dietro a tutte le bufale che quotidianamente girano in rete, ma soprattutto alle condivisioni virali dei boccaloni del popolo del web, che condivide senza alcuno spirito critico, senza chiedersi se la notizia è vera o meno.

L'ultima riguarda la storia di Grisù, un cane lupo, meno vero di Lassie e Rin Tin Tin. Secondo la solita finta testata “liberogiornale”, l'eroico quadrupede avrebbe sventato una rapina in un'abitazione, nella notte del 19 luglio. Secondo il racconto, la famiglia Parodi, composta da marito, moglie e due bambini di 4 e 5 anni, stava dormendo al momento dell'effrazione.

Il cane eroe avrebbe quindi avvertito i rumori e, quando i 4 malviventi sono entrati in casa, avrebbe azzannato uno di loro al polpaccio, lacerandolo gravemente, tanto da richiedersi l'amputazione dell'arto, tutto intero a quanto pare.

I rapinatori nordafricani

L'origine dei rapinatori? Ovviamente nordafricana. Si sa che quando i cattivi sono di pelle nera la storia tira di più e indigna di più. Il fatto sarebbe avvenuto nel Comune di Isola Ligure, che però non esiste né sulla cartina geografica ufficiale, né su quella del Risiko.

Il giudice: “Uccidete il cane”

In questa storia c'è spazio la ciliegina sulla torta, con il giudice cattivo che condanna a morte l'eroe. E infatti, secondo il finto articolo, il Giudice di pace (non si sa di quale di quale Circoscrizione), avrebbe ordinato di abbattere il cane lupo, perché 'l’animale si è dimostrato pericoloso per la collettività e per questo motivo deve essere abbattuto'.

A questo punto l'indignazione e la rabbia del lettore credulone raggiungono il punto massimo, per poi cedere un po' di terreno a favore della speranza e dell'empatia, quando si legge che in casa Parodi c'è sgomento e che hanno annunciato un ricorso immediato per cambiare il verdetto e salvare il loro cane eroe.

Non poteva mancare in questa storia la dura la reazione delle associazioni animaliste (anche se non si sa quali) che avrebbero dichiarato guerra alla sentenza.

A dirla tutta, non sarebbe nemmeno corretto parlare di rapina, ma di furto.

La “notizia”, come dicevamo, è stata pubblicata da “liberogiornale”, che non è una testata giornalistica, ma una fabbrica di bufale. Che non si tratta di notizie vere è scritto nello stesso sito. Tuttavia, a differenza di siti di satira (come Lercio, ad esempio), le finalità satiriche o goliardiche non sono evidenti.

Sono solo delle notizie false, scritte per ingannare il lettore e indurlo a credere che sia vero, salvo lasciare in fondo alla pagina web, dove non ci va quasi nessuno, una postilla per tutelarsi, con su scritto: 'Satira e Finzione sono la nostra Missione'.