Sale a 4 il bilancio delle vittime della tragedia sul traghetto Sansovino: anche l'operaio rimasto gravemente ferito durante l'accaduto non ce l'ha fatta, ed è stato dichiarato morto. Pare che gli operai fossero al lavoro nella cisterna dei serbatoi contenenti il carburante e che stessero eseguendo la pulizia della stessa, fino a quando non hanno accusato i malori, precipitando nella cisterna. Gli accertamenti per chiarire le cause dell'incidente e della morte delle quattro persone sono tutt'ora in corso, ma dalle prime notizie che trapelano si deduce che essi siano stati soffocati dalle esalazioni di gas sprigionate all'interno della cisterna.

I primi tre sono subito deceduti. Le indagini sono state affidate alla Capitaneria di Porto di messina, mentre la Procura di Messina ha subito aperto un'inchiesta.

Tragedia sul lavoro nel porto di Messina

La nave Sansovino, appartenente alla Caronte & Tourist, si trovava ormeggiata sul porto di Messina, precisamente al molo Norimberga.

Sono subito state riportate alla mente le precedenti "morti bianche", tragedie sul lavoro sempre molto simili tra loro nelle dinamiche, ma soprattutto accomunate dal tragico epilogo: a Molfetta (Bari) nel marzo del 2008 persero la vita 5 persone per le esalazioni di una cisterna durante la pulizia da parte degli stessi operai; l'anno successivo, nel maggio del 2009, lo stesso destino toccò a tre persone che lavoravano in una raffineria in Sardegna; ed ancora una volta a Molfetta, stavolta in tempi più recenti (aprile 2014), padre e figlio morirono nelle medesime circostanze del precedente incidente in terra pugliese.

Intanto, non ha tardato ad arrivare il messaggio di cordoglio da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha espresso la propria vicinanza alle famiglie delle vittime per quanto accaduto: "Prendo parte con commozione al dolore delle famiglie dei quattro lavoratori di Messina - ha affermato Mattarella - Ribadisco con forza l'esortazione a fare di tutto perché non si ripetano queste gravissime tragedie. Ogni morte sul lavoro è inaccettabile in un Paese come il nostro".