A una distanza pari a 25 miglia dalla costa libica le imbarcazioni hanno cominciato ad avere problemi, mettendo in pericolo le 300 persone a bordo. A causare il ribaltamento dei barconi è stato il mare, classificato a forza 4. Inoltre, due profughisono stati trasportati all'ospedale di Palermo in eliambulanza, il primo con gravi ustioni mentre il secondo in seguito a una crisi epilettica. Gli altri sono stati ricoverati ai centri di primo soccorso di Lampedusa, in attesa di essere inviati agli hotspot organizzati per la loro accoglienza.

A confermare il numero dei dispersi sono stati gli stessi sopravvissuti

Fino ad ora, sono 12 i corpi ripescati di cui la metà sono bambini, mentre gli altri 220non sono stati al momento ritrovati, ma la ricerca riprenderà nella mattinata di domani, in quanto il buio rende impossibile l'individuazione di eventuali corpi in mare. Carlotta Sami, portavoce dell'agenzia Onu per i rifugiati, ha affermato ai giornali che con questo ultimo naufragio i morti nel mar Mediterraneo per raggiungere l'Italia nel 2016 e iniziare una nuova vita sono 4.220.

Pietro Bartolo, responsabile del poliambulatorio di Lampedusa, offre i primi controlli sanitari ai profughi.

Racconta di scene strazianti che non può più sopportare, come una donna che cercava disperatamente il figlio, quasi sicuramente annegato e di cui le rimane solamente una foto.

Ad alzare la voce è anche Giusi Nicolini, sindaca di Lampedusa, che richiede l'avvio di corridoi umanitari per bloccare queste tragedie prima che diventino dei veri e propri genocidi. Di ritorno dalla Casa Bianca per l'incontro con il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, la sindaca ha incontrato alcuni dei superstiti ricoverati in ospedale.

Mentre a Lampedusa la gente continua a morire, a Goro vengono respinte - ha affermato la prima cittadina - riferendosi alle barricate per bloccare l'autobus con a bordo delle donne e bambini richiedenti asilo, nel ferrarese. Per aggiornamenti cliccate Segui.