Torturato per una refurtiva di 500 euro ed uno smartphone. E' la disavventura accaduta a metà Ottobre da un 30enne di origine nigeriana, su cui alcuni connazionali si sono accaniti arrivando a seviziarlo per estorcerli denaro. Il gruppo di aguzzini lo ha poi minacciato per indurlo a non rivolgersi alle forze dell'ordine, ma i Carabinierisono riusciti comunque ad arrestare un componente del sodalizio criminale.

Sequestrato e seviziatoper500 euro ed un cellulare

A suscitare sgomentoè la crudeltà con cui la banda di criminali si è accanita sulla vittima, sottopostaavere e proprie torture per mettere le mani su un bottino molto modesto.

In passato sono finiti alle cronache casi di supplizicommessidurante le rapine nelle ville, dove talvolta i delinquentisono riusciti a sottrarre soldi e beni di valore per decine di migliaia di euro, mentre in questo caso trattandosi di un giovane migrante era ovvio che non custodisse somme importanti. Ma per costringerloa consegnare alcune centinaia di euro gli aguzzini non si sono fatti remore a torturarlo sadicamente.

Chiuso in un appartamento e torturato per ore

L'uomo è stata condotto in un appartamento di Torre Boldone, dove è statocostretto a spogliarsi e ha subito violente percosse:pugni, calci ma anche bastonate. Lo hanno costretto ad ingurgitare bevande alcoliche mescolate con una sostanza urticante - forse il contenuto di uno spray al peperoncino - che gli hanno spruzzato anche sul volto.

Lo hanno minacciato con un coltello, con il quale gli hanno inciso un tagliodi una decina di centimetri. Alla fine si sono allontanati con 500 euro in contanti e con lo smartphone della vittima, una refurtiva misera, in relazione alla gravità dei reati commessi.

In manette un connazionale della vittima

La vittima nonha avuto il coraggio di rivolgersi ai Carabinieri, tuttavia grazie ad alcune testimonianze raccolte, dopo alcuni giorni di indagini venerdì scorso gli uomini dell'Arma hanno posto dietro le sbarre un nigeriano di 29 anni, ritenuto uno deitre malviventi che ha sequestratoil connazionale. Secondo gli inquirenti l'arrestato è il membro del gruppo cheha usato il coltello, e sulla sua testa ora pendono le accuse di sequestro di persona, rapina, lesioni ed estorsione: ce n'è per diversi anni di carcere.

L'arrestato nega ogni addebito, mala sua colpevolezza sarebbe sostenuta da ben due testimoni, che hanno reso possibile l'arresto. Le indagini proseguono per assicurare alla giustizia anche gli altri due sequestratori.

Si tratta di una banda dedita all'estorsione

Secondo gli investigatori l'accaduto non sarebbe un caso isolato, tanto che l'episodio è finito al centro di un'inchiesta più vasta portata avanti dalle forze dell'ordine, che da tempo indagano su una banda di nigeriani senza scrupoli dedita all'estorsione. Un gruppo che estorce denaro ai connazionali e talvolta li costringe a spacciare droga o prestarsi per altri traffici illeciti,picchiando selvaggiamente e torturando quanti si rifiutano di obbedire.

Non è la prima volta che emergono storie di bande di extracomunitari che prendono di mira i propri connazionali, confidando sul fatto che spesso questi preferiscono evitare di denunciare, per paura e perché talvolta le vittime non sono in regola con i documenti e temono di ricevere a loro volta un decreto di espulsione.