La Procura di Busto Arsizio ha tratto in arresto due persone e indagate altre 14 per cinque casi di decessi sospetti avvenuti all'ospedale di saronno tra il 2012 e il 2013; gli arrestati sono l'anestesista Leonardo Cazzaniga, 60 anni, medico del pronto soccorso poi trasferito, a cui sono contestati almeno quattro dei casi accertati, e l'infermiera Laura Taroni, 40 anni, anche lei dello stesso reparto poi trasferita, accusata di aver provocato la morte del quinto paziente, che era anche suo marito. L'uomo sarebbe stato infatti fatto morire dalla Taroni con la complicità di Cazzaniga, suo amante, con un cocktail letale di farmaci non richiesti per il suo reale stato di salute.

Il medico, con lo stesso protocollo, avrebbe provocato la morte degli altri pazienti. Dieci morti sospette di bimbi per farmaci omeopatici negli Usa Arrestati a Saronno per morti sospette

Le indagini e l'operazione dei carabinieri

L'operazione che ha fatto scoprire le morti sospette è stata chiamata "Angeli e demoni": secondo quanto ricostruito, Cazzaniga operava con un "protocollo" di sua invenzione sui malati terminali somministrando loro dosi di farmaci killer negli orari in cui era di turno. Gli omicidi accertati sono stati due nel 2012 e altri due nel 2013: le persone decedute erano anziane e malate, alle quali il medico iniettava dosi mortali per via endovenosa, in sovra dosaggio e in rapida successione, soprattutto di morfina, clorprozamina, midazolam, propofol e promazina.

La quinta morte sospetta riguarda il marito della Taroni, già amante di Cazzaniga e con cui proseguì la relazione anche dopo, deceduto il 30 giugno 2013: i due lo avrebbero fatto morire lentamente facendogli prendere dei farmaci assolutamente non necessari per il suo stato di salute, debilitandolo fino alla morte. Gli inquirenti stanno inoltre indagando sui decessi di altri parenti della donna.

Le morti sospette potrebbero essere anche di più, ma bisogna attendere per chiarire definitivamente se in realtà si trattasse di decessi naturali data la gravità della loro salute. Le indagini erano partite nel 2014 a seguito della denuncia di un'infermiera ai carabinieri di Saronno.