Si aprirà a febbraio, in Corte d'Assise, il processo a cinque immigrati accusati di aver sequestrato, violentato, ridotto in schiavitù e costretto a prostituirsi una Studentessa universitaria, ventenne, di San Cataldo. Il rinvio a giudizio, deciso dal Gup Francesco Lauricella, è stato chiesto dal Pm Davide Spina. Gli imputati, tutti nigeriani, hanno un'età compresa fra i 24 e i 41 anni. La vicenda risale allo scorso anno. Stando alla ricostruzione dei carabinieri, che fermarono i cinque, la sera di domenica 22 novembre la studentessa sarebbe stata accompagnata dalla madre nel centro storico del capoluogo nisseno, poi con diversi amici si sarebbe recata a una festa, in un casolare di campagna di Caltanissetta.
Qui avrebbe perso i sensi, forse dopo aver bevuto qualcosa.
Il risveglio nel letto di una casa fatiscente
La giovane si sarebbe risvegliata, il mattino successivo, senza vestiti, nel letto di una casa fatiscente. In quei giorni, alla ragazza sarebbe stato sottratto anche il proprio telefono cellulare. Inoltre, le sarebbero stati rasati i capelli e sarebbe stata drogata ripetutamente, costretta a continui rapporti sessuali e a prostituirsi con altri, con il pagamento di una somma che sarebbe stata intascata da un immigrato.
La fuga dopo cinque giorni
Nel pomeriggio di venerdì 27 novembre la studentessa sarebbe riuscita a fuggire e a contattare i genitori, con i quali si recava immediatamente nella tenenza dei carabinieri di San Cataldo.
Dopo la denuncia, la ragazza indicava ai carabinieri le due abitazioni del centro storico nisseno dove sarebbe stata tenuta segregata, dal 22 al 27 novembre. Nello stesso periodo i familiari avrebbero tentato più volte di contattarla. All'inizio non si sarebbero preoccupati eccessivamente, poiché spesso la studentessa dormiva da amici, poi la decisione di denunciare la scomparsa. I cinque immigrati, regolari sul territorio nazionale, domiciliati a Caltanissetta, due dei quali senza precedenti penali alle spalle, si trovano tuttora in carcere.