Proprio quando Erdogan presenta in Parlamento la riforma che potrebbe consentirgli di governare il paese fino al 2029, un'autobomba scuote il centro di Istanbul mettendo la Turchia nuovamente in subbuglio. E' successo solo qualche ora dopo la partita tra i padroni di casa del Besiktas e il Bursarpor, le due migliori squadre del campionato turco, alle 22,30 (21,30 ora italiana). I testimoni hanno segnalato l'esplosione di due bombe: una proprio nei pressi in cui solitamente sostava la squadra anti-sommossa e l'altra introdotta per mano di un kamikaze al Macka Park.

Attentato Istanbul: bomba esplosa sui poliziotti

Sono inoltre stati uditi dei colpi di armi arma da fuoco. Poi il terrore. Troppi i feriti. Inizialmente si era parlato di 20, ma attualmente sono saliti a 40 e il bilancio si aggrava sempre piú con il trascorrere delle ore. "E' stato un attacco voluto contro la squadra anti-sommossa, perché allocato proprio dove questa mantiene la sua posizione" ha detto Suleyman Soylu, ministro dell'interno turco. Dopo l'esplosione della bomba il posto è stato messo in sicurezza.

I responsabili dell'attentato: non è la prima bomba in Turchia

Tra i responsabili si pensa agli estremisti curdi del Tak (Kurditsan Freedom Falcons), già responsabili di altri 2 attentati in passato: lo scorso febbraio quando vennero uccise 28 persone e a marzo, sempre nella capitale, in cui stavolta i morti furono 38.

Subito dopo l'attento il consiglio supremo turco di controllo dei media ha vietato la diffusione della notizia per favorire lo svolgimento delle indagini ed evitare tensioni che potrebbero avere ripercussioni su tutto il paese.

La Turchia è ormai in stato di allerta dopo il tentativo, fallito, di golpe contro Erdogan.

Turchia, un paese minacciato ormai da diverse fazioni tra cui l'organizzazione del predicatore Gulen, la fazione dell'Isis e quella del Tak.

Il 28 giugno 3 persone sospettate essere militanti dell'ISIS uccisero 48 persone all'aeroporto di Istanbul. Tuttavia nonostante ciò le indagini sono maggiormente dirette verso i Tak, perché il gruppo terroristico ha atteso il deflusso dei tifosi dallo stadio prima di agire, per consentire alla maggioranza dei tifosi del Bursarpor di uscirne illesi.