Qualche giorno fa, precisamente il 22 novembre scorso, è balzata una notizia su tutti i TG e i giornali italiani, di uno svizzero che gettava dalla sua station wagon dei sacchetti di immondizia lungo un’autostrada nel Comasco, scena ripresa da alcune telecamere e poi diffusa da tutti i mezzi di comunicazione.

Ma torniamo al 22 novembre

Il tono della notizia era questo: "guardate gli svizzeri, prima ci criticano e poi, per risparmiare sull’immondizia che loro pagano a peso, la vengono a buttare lungo le strade Italiane".

La persona ripresa dalle telecamere dell’autostrada era un uomo ben vestito, con una nuova station wagon targata CH: con molta nonchalance scendeva dall’auto, apriva il cofano della sua vettura e gettava la spazzatura in una piccola area di sosta.

L'episodio suscitò l’indignazione dell’Italia intera perché, come tutti sanno, in Svizzera nessuno butta una carta a terra e gli elvetici stessi sono molto attenti all’ordine e alla pulizia nel loro paese, mentre quando vengono in Italia si comportano peggio degli italiani.

Ieri l’amara sorpresa

Colui che era stato additato come un cittadino elvetico che veniva a scaricare l’immondizia nel Comasco, purtroppo non è affatto uno svizzero, ma un italiano che lavora nella Confederazione elvetica e ha in dotazione la macchina dell’azienda. L'uomo qualche giorno fa si è auto-denunciato, spinto dall’azienda per la quale lavora, che ha riconosciuto l’autovettura. Il Frontaliere dovrà pagare una multa di 600 euro per il gesto compiuto.

Ennesima brutta figura anche da parte di tutti i servizi di stampa italiana, che non hanno seguito il protocollo della deontologia del giornalista: "accertarsi con estrema cura della veridicità delle fonti, prima di divulgare qualsiasi notizia e, in caso di una notizia errata, dare lo stesso risalto alla revoca o revisione della stessa".

Speriamo che i mezzi di comunicazione che avevano dato tanto risalto alla news riguardante lo svizzero maleducato che, per risparmiare qualche Franco sul peso della spazzatura veniva a gettarla lungo le nostre strade, provvedano a pubblicare una secca smentita.