La Repubblica Popolare del Bangladesh è uno dei paesi più densamente popolato del pianeta, e ha un altissimo tasso di povertà. Milioni di persone, e povere, proprio il connubio ideale per organizzazioni come Al Qaeda e Isis.

La secolare tradizione del Bangladesh non ha mai simpatizzato per il fondamentalismo islamico. Ma negli ultimi anni il potere dei “Califfi” ha messo le radici, e ha iniziato a reclutare sempre più seguaci. Un lavaggio del cervello che ha innescato una inaudita violenza, e soprattutto la persecuzione dei cristiani: chiese distrutte, parroci brutalmente assassinati anche con la complicità di chi si considerava “amico”.

Un'odissea che ha coinvolto anche Luc, catechista cristiano assalito da un gruppo di seguaci della formazione Ansar al Islam Bangladesh.

Vivere nella paura

Secondo un bilancio pubblicato da Site Intelligence Group, negli ultimi 18 mesi le vittime del fondamentalismo islamico nel Paese del Bengala superano le 60 persone.

La maggior parte degli attacchi terroristici sono rivendicati da Ansar al Islam e al Nusra, come quello perpetrato contro il ristorante dell'Hotel Holey Artisan Bakery, nella zona diplomatica di Dacca.

-”A volte ho paura di uscire dall'orfanatrofio”- racconta Melecio Cuevas, un giovane missionario messicano. Lo scorso mese di agosto un gruppo terroristico al grido “morti agli infedeli” ha devastato e incendiato la chiesa dei Padri Saveriani.

Da allora all'orfanatrofio maschile che ospita una sessantina di bambini è stato assegnato un corpo di guardie più ampio e ben armati. Ben asserragliato risulta anche quello femminile gestito dalla Congregazione delle Luigine.

Ma il racconto più raccapricciante è stato quello di Luc, bengalese cristiano che opera nel villaggio di Podga.

Un giorno si trovava seduto comodamente all'ombra a leggere i versi di San Matteo quando all'improvviso è stato assalito alle spalle da due giovani armati di coltelli, uno di loro ha tentato di tagliargli la gola. Luc ha trovato la forza per divincolarsi, i tagliagole fuggono. Solo un miracolo e la prontezza della moglie le hanno salvato la vita, poi la bravura dei medici del vicino ospedale ha fatto il resto. Oggi Luc vive terrorizzato, non esce più di casa e ha forti intenzioni di abbandonare il proprio paese.