Sta muovendo i primi passi l'inchiesta aperta dalla procura di messina sull'incidente costato la vita a tre marittimi che stavano lavorando all'interno della motonave #Sansovino attraccata al porto di Messina per lavori di manutenzione. Fondamentali, per capire la dinamica di quanto avvenuto, saranno le testimonianze dei due operai sopravvissuti e che si trovavano insieme con i compagni più sfortunati all'interno del serbatoio della nave, dal quale, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, è fuoriuscito il gas risultato letale per gli ufficiali di coperta Christian Micalizzi e Gaetano D'Ambra e per l'ufficiale di macchina Santo Parisi.

Le indagini sull'incidente sono affidate alla Capitaneria di Porto di Messina mentre la procura di Messina ha aperto un'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci.

I Sospetti dei parenti delle vittime

I parenti delle vittime sollevano più di un sospetto riguardo l'incidente: " Perché i due ufficiali di coperta che non avrebbero avuto il compito di pulire le cisterne si trovavano li?". Il suocero di Gaetano D'ambra dice che suo genero voleva lasciare la compagnia Caronte & Tourist proprietaria della nave perché da mesi era costretto a svolgere compiti che non gli competevano, ma che sarebbe stato comunque costretto a fare. Intanto, per fortuna, migliorano le condizioni di Ferdinando Puccio, il quarto marittimo portato all'ospedale Piemonte martedì pomeriggio in fin di vita nel reparto di rianimazione con la prognosi riservata, ma i medici sono cautamente ottimisti.

Per avere un quadro più preciso su quanto accaduto, oltre alle testimonianze di chi si è salvato, saranno fondamentali gli esiti degli esami autoptici per chiarire che cosa abbia ucciso i tre marittimi che lasciano moglie e figli.

Decine i messaggi di cordoglio per l'operaio Santo Parisi di Terrasini: "Andiamo a letto con la tristezza nel cuore per la perdita del nostro concittadino Santo Parisi, morto lontano dalla sua Terrasini per compiere il proprio dovere.

Il lavoro dovrebbe dare speranza e futuro, non causare morte e disperazione. Abbracciamo la famiglia tutta, nella speranza che la giustizia faccia il suo corso, ma consapevoli del fatto che mai potrà ridarci indietro il nostro amico”, scrive l’Asd Renzo Lo Piccolo. La 'Caronte & Tourist Isole Minori', che esprime "vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte nell'incidente", assicura "massima collaborazione" agli inquirenti "affinché si chiarisca la dinamica dei fatti". L'azienda, inoltre, ha dato vita a una commissione interna d’inchiesta con l'obiettivo di fare luce sull'accaduto "nel più breve tempo possibile".