I blogger di Aleppo lanciano il loro disperato allarme su Internet e sui social network: la popolazione della città siriana, un tempo nota per il suo sapone, è allo stremo dopo più di cinque anni di guerra e ormai manca davvero tutto, tanto che anche l'acqua potabile è contaminata.

Le strade sono ormai ingombre delle macerie di quelli che un tempo erano i palazzi più belli della città, in cui tante persone vivevano e avevano le loro attività commerciali: tutto è stato cancellato dalla guerra e da due anni di dominazione del sedicente Stato islamico.

La richiesta di aiuto di Abdulkafi Alhamdo

Questo blogger è un ragazzo molto giovane che in tante foto sui social network appare con la bandiera dell'opposizione siriana sullo sfondo e racconta senza censura tutte le atrocità a cui lui e la sua gente sono stati sottoposti, prima dal regime di Assad e poi dai miliziani in nero del sedicente Califfato.

Nel suo ultimo video appare rannicchiato sotto un cumulo di macerie e detriti, mentre cerca disperatamente di sfuggire alle bombe e chiede aiuto per salvare almeno sua figlia, una bambina piccola che nella sua breve vita ha già conosciuto tutto l'odio di cui sono capaci gli esseri umani. "Spero possiate fare qualcosa per mia figlia e per gli altri bambini" dice singhiozzando prima che il segnale si interrompa.

L'appello di una studentessa

Lina Shamy è una giovanissima studentessa che dalle pagine del suo blog sta mostrando al mondo tutto quello che sta accadendo nella sua martoriata città natale e con un coraggio invidiabile che pochi hanno sta aiutando i più deboli, donna anziani e bambini, a mettersi in salvo prima che la distruzione sia totale.

Lei non ha più niente e non sa dove sono i suoi genitori, i suoi fratelli e le sue sorelle, i suoi amici: "I civili sono bloccati in un’area piccolissima che non va oltre i 2 chilometri quadrati, senza riparo, ogni bomba è un massacro. Salvate Aleppo. Salvate l’umanità", ha scritto in un disperato tentativo di farsi sentire dal mondo.

La piccola Bana

Bana è una bambina di soli sette anni che vive nel centro di Aleppo con la sua famiglia e sta usando il profilo Twitter della madre per dimostrare come cerca di passare la sua infanzia nel modo più normale possibile nonostante la bombe sempre più vicine alla loro casa.

Nel suo ultimo "cinguettio" Bana dice che ormai la loro vita è come finita: al casa è stata distrutta dalle bombe e ormai tutti i suoi sogni e le sue speranze per il futuro non ci sono più: l'unica cosa che conta per la piccola è morire senza soffrire troppo perché ormai il destino è segnato. "È il mio ultimo momento per vivere o per morire”, scrive Bana prima che la connessione si interrompa.