José Mourinho, l'eterno corrucciato, ex allenatore dell'Inter ora alla guida del Manchester United è sospettato di non aver pagato le tasse sui soldi derivanti dallo sfruttamento d'immagine durante i periodi al Chelsea (2004 - 2007) e Real Madrid (2010 - 2013).

La cifra di cui si parla si aggira sui 12 milioni di euro. Non è stata ancora formulata nessuna condanna ma Mourinho è già stato apostrofato dal Sunday Times come il "Rich One", mentre il suo procuratore Jorge Mendes lo difende a spada tratta da tute le accuse, bollandole come "infondate" e minacciando di citare in giudizio chiunque faccia insinuazioni di questo tipo a Mou e all'altro suo assistito d'eccellenza, Cristiano Ronaldo, tacciato di accuse simili.

Da Wikileaks a Football Leaks

Il consorzio European Investigative Collaborations (tra i partner sostenitori Der Spiegel, Sunday Times, L'Espresso, El Mundo) dichiara di avere a propria disposizone "18,6 milioni di documenti, tra cui contratti originali con accordi segreti, file Word, fogli Excel e foto, tutte prove delle torbide transazioni finanziare nel mondo del calcio professionistico europeo."

Le accuse

Secondo quanto emerso, nel 2004, anno della panchina al Chelsea, Mourinho avrebbe trasferito i soldi provenienti dai diritti d'immagine nel paradiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche, sul conto della Koper Service. Secondo l'indagine avrebbe usato questo "recipiente" fino al 2009, per un totale di 2 milioni di euro di versamenti.

Nel 2008 il mister costituisce il Kaitatia Trust con sede in Nuova Zelanda, beneficiari moglie e figli. Tra il 2010 e il 2015 sui soldi ricevuti dal Real Madrid per i diritti d'immagine pare abbia pagato solo il 6% delle tasse dovute.

Cristiano Ronaldo rimane l'uomo dei grandi numeri non solo in campo, ma anche quando si tratta di evasione fiscale.

Risulta che il tre volte Pallone d'Oro abbia frodato il fisco per un totale di 150 milioni di euro. I soldi sono sempre quelli derivanti dai diritti d'immagine e lo schema rimane lo stesso: costituire una società in un paradiso fiscali e trasferirci il denaro al più presto possibile per nasconderlo al fisco. In questo caso il calciatore portoghese avrebbe trasferito, in 5 anni, a partire dal 2009, 75 milioni alla società Tollin Associates.

Gli altri 75 milioni sembra siano stati versati nel 2015 per i diritti del quinquiennio 2015/20. Quest'ultima operazione è stata gestita da Mint Capital, società dell'affarista Peter Lim, segnalato da Forbes nel 2010 come l'ottava persona più ricca di Singapore, con un patrimonio di 1 miliardo e mezzo di dollari.

Gli accusati si difendono e negano naturalmente ogni accusa attraverso un comunicato prodotto da Gesfute, l'agenzia del loro procuratore Jorge Mendes.

Football Leaks comunque non sembra volere arrestarsi e promette altre rivelzioni non solo su Mou e Ronaldo ma anche su Juventus, Milan, Napoli, Roma, Inter, Torino. Ancora una volta, per citare Petrini, ci toccherà affondare le mani nel fango del dio pallone, sondando per l'ennesima volta la profondità dell'avidità umana.