Per le famiglie palestinesi e siriane che vivono nel campo di Ein al Hilewh il lavoro della fondazione Terre des Hommes è fondamentale. In un contesto delicato, teatro di continui scontri fra le fazioni politiche e movimenti islamisti, dove la maggior parte della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà con un enorme tasso di disoccupazione soprattutto tra i giovani, la presenza di un’associazione che sia di guida e supporto si rivela per loro l’unico modo per restare ancorati ad un’idea di civiltà. Ed è sopratutto ai giovani e ai giovanissimi che si rivolgono le molte iniziative di Terre des Hommes.
“E’ attraverso i bambini che si arriva alla comunità”, dice Fabrizio Vitale, membro della fondazione . Un’idea che guida tutto il progetto: “Dai bambini riusciamo ad arrivare alle famiglie che hanno maggiori difficoltà e quindi intervenire di conseguenza”.
Le numerose attività dell’associazione
All’interno del centro di Ein Al Hilweh gestito da Terre des Hommes insieme all’organizzazione Naba’a, entrano ogni giorno i piccoli figli del campo palestinese per fare lezione, imparare l’inglese, svolgere attività ricreative e socializzare. La fondazione organizza anche brevi uscite fuori dal campo: unica occasione per alcuni di poter vedere cosa c’è al di là. Il centro fornisce anche un’assistenza di tipo psicologico, mentre un team qualificato si occupa di individuare all’interno del campo le famiglie con maggiori difficoltà, che necessitano di soldi, cibo o di ogni altro tipo di assistenza basilare.
“Fondamentale per la sopravvivenza del progetto è l’adozione a distanza” continua Vitali “Anche se” conclude “Negli ultimi anni il numero di famiglie italiane che scelgono di aderire è diminuito notevolmente”