Appena giunta la notifica di respingimento dell'istanza di revisione per il processo a carico di Alberto Stasi. Il giovane, allora fidanzato di Chiara Poggi, fu condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione. Le indagini difensive dei legali del ragazzo avevano portato a un colpo di scena: l'iscrizione di Andrea Sempio nel registro degli indagati. Il clamore suscitato dalla notizia aveva fatto ben sperare lo studio legale Giarda: in seguito alle analisi sul materiale biologico del neo indagato, si era proceduto con l'istanza di revisione.
Un processo che per la procura di Brescia ha però raggiunto la verità.
Dichiarato il 'Non luogo a procedere'
In merito all'istanza di revisione presentata dalla difesa di Stasi, la Corte d'appello di Brescia ha respinto con una serie di motivazioni chiara e ineluttabile: giunto il "non luogo a procedere" per la richiesta di rivedere il processo per l'omicidio di Chiara Poggi. Nelle motivazioni addotte, la Corte, come si legge testualmente: "Dichiara il non luogo a provvedere in ordine alla revisione della sentenza irrevocabile di condanna emessa dalla Corte d'Assise d'appello di Milano, il 17 dicembre 2014, nei confronti di Stasi Alberto".
Ancora incerta la posizione di Sempio
Ancora incerta la posizione di Andrea Sempio, indagato per atto dovuto in seguito all'esposto della madre di Alberto Stasi, contenente i risultati delle indagini difensive condotte dallo studio legale Giarda con l'ausilio di una società di investigazioni private.
Il fulcro dell'istanza di revisione era la comparazione (con esito positivo, secondo la difesa) tra il DNA presente nelle unghie della vittima e quello prelevato, in modo "occulto" ma legittimo, da oggetti abbandonati dal Sempio. Per il giovane amico di Marco Poggi ora si potrebbe profilare l'archiviazione. Per ora niente di certo.
Le perizie sono al vaglio della magistratura.
La famiglia Poggi ha ribadito più volte la femra convinzione che l'unica verità è quella stabilita dalla Corte di Cassazione: per loro l'assassino è Alberto Stasi.
