Venerdì 20 gennaio 2017 Donald Trump è diventato ufficialmente il nuovo presidente degli Stati Uniti D'America, succedendo all'uscente Barack Hussein Obama.

Il giorno dell'insediamento del nuovo presidente è stato segnato da manifestazioni e parate militari in suo onore, ma anche da forti proteste.Tali proteste sono state perlopiù pacifiche, ma non sono mancate frange più radicali e violente che hanno messo a ferro e fuoco Washington.

I manifestanti più radicali si sono resi responsabili della distruzione di diverse vetrine così come dell'incendio di automobili e di alcuni scontri con le forze dell'ordine.Alla fine della giornata i media hanno reso noto che vi sono stati 217 arresti per via di tali proteste.

La protesta anti-Trump, tra black bloc e attivisti della 'sinistra radical' USA

Secondo quanto riferiscono i mass media statunitensi e internazionali, la protesta anti-Trump è stata organizzata e guidata da diverse organizzazioni e attivisti legati al fronte dell'estrema sinistra 'radical' statunitense.

Tra queste organizzazioni, vi sono da segnalare gli attivisti dell'estrema sinistra afroamericana di 'Black Lives Matter' così come gli attivisti black bloc legati all'anarchismo di stampo insurrezionalista e altre organizzazioni dell'area 'antagonista' statunitense.

Gli scontri tra supporter e antagonisti di Trump e il pugno contro il leader alt-right

Le proteste anti-Trump sono state segnate anche da scontri tra alcuni supporter e antagonisti del neoeletto presidente degli Stati Uniti D'America.

Tra questi episodi di violenza, c'è da segnalare l'episodio che ha coinvolto il leader 'alt-right',nonché esponente di estrema destra del nazionalismo bianco statunitense, Richard Spencer.

Mentre si trovava nel mezzo di un'intervista in strada con alcuni giornalisti, Spencer è stato improvissamente colpito con un pugno in faccia, e come riportato da 'Rai News' lo stesso leader alt-right ha commentato il fatto twittando che non ha avuto nessun grave danno e di riuscire ad incassare un pugno.