Esattamente 29 persone hanno perso la vita nell'hotel rigopiano. Tra costoro c'è anche Roberto Del Rosso, proprietario della struttura, il suo amato pastore abruzzese, parte del suo staff e gli ospiti dell'albergo. Il 18 gennaio un'imponente slavina si è abbattuta sulla struttura alberghiera, sommergendola e rendendola, di fatto, una drammatica "tomba di neve".

Secondo quanto emerso dalle prime indagini, le persone che si trovavano all'interno del resort avrebbero lanciato in tempo l'allarme alle autorità competenti che, però, non sarebbero intervenute tempestivamente, lasciando nella paura e nel panico le circa quaranta persone che, di lì a poco, sarebbero rimaste coinvolte nella tragedia.

Dopo qualche ora, quando i soccorritori sono riusciti ad accedere a Rigopiano, dinanzi ai loro occhi si è aperto uno spettacolo degno dei film di Dario Argento.

Si è scavato senza sosta di notte e di giorno, anche a mani nude: il coraggio non ha lasciato spazio alla paura. Sotto la neve e le macerie c'erano donne, bambini, uomini, padri di famiglia e clienti affezionati, i quali mai avrebbero pensato che la loro vacanza si sarebbe trasformata in un incubo. Si è fatto di tutto per recuperarli e metterli in salvo: il bilancio finale si è chiuso, dopo una settimana di ricerche, con 29 vittime e 11 sopravvissuti.

L'ultimo saluto alle vittime

Rigopiano ha restituito, così, i corpi delle vittime ai rispettivi familiari.

Al momento del trasporto delle salme presso l'obitorio della struttura ospedaliera, lo sgomento e la rabbia l'hanno fatta da padroni nei corridoi dell'ospedale di Pescara. Famiglie in preda allo sconforto e al dolore che si sono unite per chiedere giustizia. Dalle autopsie dei corpi è emerso che le cause dei decessi sono state differenti tra le vittime: alcuni sono morti di asfissia, altri, invece, sono deceduti proprio per le ferite riportate dalla valanga e dal crollo di parti della struttura.

Le funzioni delle vittime, in questi giorni, si stanno celebrando e si celebreranno nelle rispettive città d'origine. Parenti, amici e concittadini addolorati per quanto accaduto, si stanno stringendo attorno alle famiglie dei caduti, per esprimere tutto il loro cordoglio. La Procura di Pescara, intanto, ha aperto un fascicolo verso ignoti, perché sia fatta chiarezza e sia resa giustizia per le 29 vittime che hanno perso la vita in quel di Rigopiano.