L'Hotel Rigopiano è stato cancellato dalla valanga e, nonostante ora le operazioni di ricerca siano finite e le vittime complessive siano 29, dalle macerie arrivano anche storie miracolose come quella di Giorgia e Vincenzo. Si tratta dei due fidanzati che insieme hanno resistito sotto quella trappola infernale, credendo in quella speranza che, in certe situazioni, non deve abbandonare mai nessuno.
La ragazza, Giorgia Galassi, in conferenza stampa ha raccontato le ore passate sotto la valanga che ha travolto l'Hotel rigopiano, dicendo che l'ha aiutata molto la vicinanza del suo fidanzato, Vincenzo Forti.
Se non fosse stato per lui avrebbe sicuramente mollato - ha rivelato ai microfoni dei giornalisti - ma la forza d'animo di Vincenzo è stata il leitmotiv che le ha permesso di non perdere mai la speranza. All'Hotel Rigopiano le ricerche sono finite, e adesso chi potrà farlo, cercherà di superare lo choc di quanto è accaduto in quelle drammatiche ore.
Rigopiano: Giorgia racconta le sue ore sepolta sotto la neve
Giorgia Galassi, intervistata da diversi quotidiani, ha raccontato ciò che hanno passato lei e il fidanzato dai pochi istanti prima della slavina che ha travolto l'hotel rigopiano, fino al ritrovamento: "Eravamo nella hall, e attendevamo che venisse il mezzo spazzaneve per liberare la strada davanti all'hotel.
Non avevamo avuto alcun avvertimento riguardo ad una slavina, tanto che all'inizio pensavamo si trattasse di un terremoto. In pochi attimi ci siamo trovati sepolti sotto la neve". Questa la prima parte del racconto della giovane sopravvissuta alla tragedia di Rigopiano. "Se non fosse stato per Vincenzo che mi ha dato la forza ogni volta in cui pensavo di mollare - ha proseguito Giorgia - adesso non sarei qua.
Vincenzo ha aiutato anche Francesca Bronzi. Alla fine abbiamo sentito dei rumori sopra di noi, e quando i soccorritori ci hanno trovati, hanno cominciato a scherzare con noi per farci stare sempre vigili e non mollare".
Hotel Rigopiano: le parole di Vincenzo Forti
Vincenzo ha raccontato come ha vissuto quei momenti terribili a Rigopiano: "Ci siamo confortati l'un l'altra, per fortuna abbiamo bevuto il ghiaccio che si scioglieva.
La neve paradossalmente è stata la nostra salvezza, perché l'acqua che è l'elemento basilare per sopravvivere tutto quel tempo, grazie al ghiaccio non mancava. Io non ho mai perso la speranza, e nemmeno ho mai avuto un attimo di sconforto, era basilare mostrare sicurezza ed essere forti, se no non saremmo mai usciti dalle macerie di Rigopiano".