Un'intera e intensa giornata di lavoro per gli oltre cento militari impegnati nelle perquisizioni di ieri, che hanno portato al rinvenimento di 165 kg di marijuana pronta ad essere venduta sul mercato della droga. Quaranta gli obbiettivi dei Carabinieri provenienti dai quattro Comandi provinciali dell’isola.
Calma e sangue freddo
Avevano capito tutti i retroscena i militari della Compagnia di Ghilarza quando, dopo un sequestro di altri 18,5 kg di erba nascosti a Santulussurgiu, eseguivano l’arresto eccellente. Era il 4 settembre del 2016. Troppo presto per agire con mano ferma, tanto da spingere i militari a prendere tempo e aspettare il momento giusto.
Visti gli ottimi risultati dell’operazione si evince che abbiano fatto la scelta giusta.
Magazzini centrali
Sembrava un buco nell’acqua, considerando che in 39 dei 40 casi in accertamento tutto rientrava nella norma. Ma in uno di quegli obbiettivi ci doveva essere quel che si aspettava il Comandante della Compagnia di Ghilarza, Alfonso Musumeci. Lo sapeva anche il comandante provinciale dell’Arma, Luciano Paganuzzi. E infatti così è stato: tutto in uno, il gran botto.
I fatti
I due militari e il Procuratore della Repubblica di Oristano Ezio Domenico Basso hanno reso noti i particolari che hanno reso vincente l’operazione nella conferenza stampa di oggi. Una decina di chili trovati dai militari in due barattoli erano già un bel bottino, ma i cani hanno fiutato qualcosa e hanno guidato la squadra verso un casolare poco lontano.
All’interno altri bidoni, diciannove per essere esatti. Per un totale di altri 155 kg, in parte già confezionati in buste da 500 grammi. Per entrare nel casolare i Carabinieri hanno dovuto forzare la porta d’ingresso.
Volti ignoti
Potrebbero tenere ancora qualche strategia nascosta al reparto investigativo. Forse è questo il motivo per cui un dettaglio essenziale non è stato specificato: non è stato reso noto il comune dove è stato fatto l’eccezionale sequestro.
Si pensa comunque che la coltivazione della marijuana si sia svolta nei pressi del casolare. Nessun arresto al momento: l’indagine della Procura per coltivazione e detenzione a fini di spaccio resta, per il momento, a carico di ignoti.