Al Rigopiano di Farindola il tragico bilancio dei morti sale a 7. Nel pomeriggio di oggi, 23 gennaio, i vigili del fuoco hanno infatti rinvenuto tra le macerie il corpo senza vita di una donna. Il cadavere era in uno stanzino vicino alla zona della cucina e del bar. I soccorritori sono ancora al lavoro per recuperare il corpo della sesta vittima, Il senegalese che lavorava nella cucina dell'albergo, ritrovato domenica. Il bilancio attuale è quindi di 7 morti, 9 salvati e 22 dispersi. Intanto sono stati ritrovati in buone condizioni tra le macerie del rigopiano anche i tre cuccioli di pastore abruzzese, figli di Nuvola e Lupo, che erano riusciti a scampare al disastro.
Rigopiano, lo sfogo del padre di uno dei dispersi e la risposta della Provincia di Pescara
Il padre di Stefano Feniello, uno dei dispersi, punta il dito contro le autorità. “Quelli che sono morti sono stati uccisi - ha tuonato - e quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello”. Antonio Di Marco, presidente della Provincia di Pescara dice di non aver sottovalutato l'email di aiuto inviata dall'hotel la mattina della tragedia al Rigopiano. Con i soccorsi “ Non ci siamo mai fermati, per me è una email ininfluente”, conclude.
Al Rigopiano continuano le operazioni di soccorso
“Le operazioni procedono nella speranza di trovare altri superstiti del Rigopiano. Intanto è diventato operativo il sistema per sorvegliare le valanghe e per tutelare la sicurezza degli operatori”, queste le parole del direttore dell'Ufficio emergenze del Dipartimento della Protezione Civile, Titti Postiglione.
Due i fronti sui quali lavorano i soccorritori del Rigopiano. Da un lato si cerca di aprire nuovi varchi nell'ambito del percorso che ha permesso finora di salvare 9 persone. Dall'altro si cerca di aprire altri varchi dal lato opposto dell'albergo Rigopiano, per velocizzare l'ispezione dei locali del resort. È una corsa contro il tempo, perché ogni minuto che passa si affievoliscono le speranze di trovare altre persone vive all’interno del Rigopiano.
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