La porta era chiusa dall’interno. La televisione era accesa. E lui Nino Casci, 56anni, di Sorso, era sdraiato per terra. Sembrava addormentato. Fino a quando il fratello e il cognato sono riusciti ad entrare nell’appartamento di Largo Ruju e l’hanno trovato morto. Immediata la telefonata al centralino del 112 e altrettanto rapido l’arrivo dei Carabinieri che hanno immediatamente avviato le indagini. Perché si è vero che Nino Casci era gravemente malato ma una morte così improvvisa desta comunque sempre qualche dubbio.
La discussione e il mistero della scoperta
Pochi giorni prima, assicurano i Carabinieri, Nino aveva avuto una discussione con il fratello Paolo, che per primo con il cognato ha rinvenuto il cadavere dell’uomo. Una lite provocata dalla vittima che comunque fortunatamente era finita nel migliore dei modi anche se era stato necessario l’intervento dei Carabinieri di Sorso, nell’appartamento di Largo Ruju. Ora il pubblico ministero Mario Leo sta studiando le carte e per ora ha deciso di mettere sotto sequestro l’appartamento della vittima, per permettere agli abili investigatori dei Carabinieri di analizzare il luogo del tragico ritrovamento. Lo stesso magistrato ha anche disposto il trasferimento del corpo di Nino Cascia all’istituto di Patologia forense dell’università di Sassari dove sarà effettuata l’autopsia che, insieme ai rilievi effettuati oggi, potrebbe svelare quello che per ora è considerato ancora un giallo.
Anche la ricostruzione del ritrovamento dell’uomo è al vaglio degli inquirenti. Secondo una prima ricostruzione infatti Paolo Casci ieri intorno alle 14 si è recato, insieme al cognato, a casa del fratello (che viveva nell’appartamento vicino) per consegnargli un pacco con della biancheria pulita. Dopo aver bussato più volte senza mai aver ricevuto risposta, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, i due decidono di entrare nell’appartamento.
All’interno la tragica e amara sorpresa.
In terra immobile
Nino Casci era riverso per terra, immobile. La televisione era accesa, ad alto volume. Il fratello Paolo ha cercato subito di sentire il polso di Nino. Nessun segno di vita e l’immediata telefonata al 112 per chiedere aiuto ai Carabinieri. Dopo poco anche l’arrivo dei medici del 118 che hanno solo potuto constatare il decesso del pover’uomo.
Non c’erano segni di scasso, nè di colluttazione. L’appartamento era in ordine, la televisione continuava a trasmettere. Sembrava tutto nella norma: il classico decesso dovuto ad un malore. Ma, nonostante tutto, per la Procura e gli abili investigatori dei Carabinieri sarebbe meglio vederci chiaro. Ci saranno sicuramente aggiornamenti.