Se Donald Trump respinge i rifugiati alle frontiere, Starbucks ne assumerà 10.000 nei prossimi 5 anni. Se il Presidente degli Usa annuncia la costruzione di un muro con il Messico, il più celebre brand nel mondo delle caffetterie invita a "costruire ponti". Si può riassumere in questo la frattura che attualmente divide il dibattito pubblico attorno alla decisione di Trump.
Starbucks:"Viviamo in un'epoca senza precedenti"
Ad annunciare l'ambizioso piano che in altri momenti sarebbe forse stato relegato alla cronaca economica è il fondatore del gruppo Howard Schultz.
"Grande preoccupazione e cuore pesante" è lo spirito con cui si rivolge ai dipendenti del celebre marchio. Pesante, verrebbe da aggiungere, come lo lo scontro frontale ingaggiato con la Casa Bianca. A dire la verità non è la prima volta che Starbucks prende posizione contro il Tycoon oggi diventato l'uomo più potente del mondo per antonomasia. Che il gigante dei caffè all'americana non fosse, fra i sostenitori del Partito Repubblicano era noto. Ma mai si era avuto un intervento così diretto nel dibattito politico.
Howard Schultz "Inizieremo dagli Usa ad assumere i profughi"
il piano è ambizioso: 10.000 profughi in 5 anni in tutti i locali della catena presenti in 75 paesi nel globo. Ma il significato politico sta tutto lì.
Iniziare proprio dagli Usa, dove maggiore sarà il peso di un iniziativa che si mette di traverso alle nuove linee in materia di accoglienza espresse dalla Presidenza Trump.
Tra Starbucks e Trump non corre buon sangue
"Non resteremo a guardare" è la promessa del Ceo dell'azienda e in questo caso è un impegno che può cambiare l'immagine pubblica di un gruppo imprenditoriale.
Da sempre, vicino a posizioni liberal e altre volte salito agli onori della cronaca per le sue iniziative progressiste: tutti ricordano in occasione del Natale 2015 la querelle - che oggi appare davvero poca cosa - aperta proprio con Donald Trump, all'epoca ancora in veste di noto imprenditore. In quell'occasione, motivo di scontro fu la decisione della catena di caffetterie di togliere i simboli natalizi dai propri locali, bicchieri compresi, per far posto ad un più laico rosso festività. Trump scese in campo in difesa del Natale. Oggi, a quanto pare Starbucks ha deciso di ricambiare il favore a suo modo e scende in campo i difesa dei profughi.