Come promesso durante la campagna elettorale, Donald Trump ha sospeso per 4 mesi l'immigrazione e vietato l'ingresso negli Stati Uniti dei soggetti che provengono da 7 nazioni islamiche. Il neo presidente degli USA ha preso una decisione drastica che ha sollevato moltissime polemiche. C'è il rischio che molti Paesi applichino il principio della reciprocità: il Parlamento iracheno, ad esempio, ha varato la richiesta al Governo di sospendere l'ingresso dei cittadini americani in Iraq per 90 giorni. L'Ue, intanto, censura la scelta di Trump e replica alle parole dette recentemente dal tycoon newyorkese riguardo al 'caos' generato dall'immigrazione in Europa.

Il Dipartimento di Stato Usa sarebbe a disagio

Donald Trump non fa passi indietro, nonostante le polemiche e le contestazioni degli ultimi giorni. Il decreto anti immigrati, secondo lui, è determinante per evitare una situazione analoga a quella che si è venuta a creare in Europa. Il magnate americano aveva parlato di 'caos'. La replica dell'Ue non si è fatta attendere. Margaritis Schinas, portavoce della Commissione, ha ribadito che l'Ue non discrimina nessuno 'sulla base della nazionalità, della razza o della religione, non solo per l'asilo, ma per qualsiasi altra nostra politica'. La decisione di Trump ha imbarazzato anche vari dirigenti del Dipartimento di Stato Usa e diplomatici. Molti temono che la scelta del neo presidente americano violi la Costituzione e sia deleteria per il contrasto del terrorismo.

Il dissenso degli americani

Trump si è insediato da pochi giorni e già il dissenso degli americani si attesta al 51%. Un vero record. Solo il 42% dei cittadini sposa la linea politica del ricco newyorkese approdato alla Casa Bianca. Anche il presidente G. W. Bush oltrepassò il limite del 50% dei dissensi, ma dopo un triennio dall'elezione.

Il neo inquilino della Casa Bianca non sarebbe solamente inviso alla maggioranza degli americani ma anche ai cittadini di molte altre nazioni. In Gran Bretagna, ad esempio, avrebbe superato 100.000 firme la petizione per chiedere alla nazione di ritirare la convocazione di Trump per una visita di Stato.