Andare fino in fondo. Questo chiedono le famiglie delle vittime dell'incidente stradale avvenuto lo scorso mese di marzo e costato la vita a 13 studentesse Erasmus, 7 delle quali italiane. Il tribunale spagnolo di Amposta, in Catalogna, ha accolto il ricorso proposto dai famigliari contro il decreto di archiviazione emesso a novembre, disponendo così la riapertura delle indagini che saranno affidate a un nuovo giudice. Sollevati i parenti delle giovani vittime, indignati dalla decisione di archiviare il caso assunta dal precedente gip, che aveva escluso la sussistenza in capo all'autista di una responsabilità così grave da essere punita penalmente e aveva rinviato le parti in sede civile per il risarcimento del danno.

Toccherà quindi al nuovo giudice procedere all'interrogatorio dell'autista, rimasto gravemente ferito nell'incidente e successivamente indagato per omicidio colposo plurimo. L'uomo, infatti, non era stato ancora sentito, ma il nuovo gip ritiene la sua audizione un elemento essenziale al fine di accertare "senza ritardo" eventuali responsabilità penali. Le famiglie, intanto, si dicono soddisfatte della decisione del tribunale.

Primavere spezzate

Sono le 6 del mattino del 21 marzo. Il pullman sta rientrando a Barcellona da Valencia, portando i ragazzi che avevano assistito alla celebre Feste de las Fallas (la notte dei fuochi). Lungo la AP-7, nella zona di Torragona, l'autobus - per circostanze ancora da chiarire - sbanda e si ribalta, spezzando le vite di 13 ragazze tutte tra i 19 e i 25 anni, di cui 7 di nazionalità italiana: Francesca Bonello, Elisa Valent, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena Saracino, Elisa Scarascia Mugnozza.

"Mi dispiace, mi sono addormentato": queste le prime parole che l'autista, un uomo di 63 anni risultato poi negativo ai controlli su tasso alcolemico e droga, avrebbe pronunciato all'arrivo dei primi soccorsi. Una tragedia che ha scosso l'Europa e tutto il mondo accademico, sulla quale adesso, con la riapertura delle indagini, si tenterà di fare luce.