Mentre i soccorritori sono ancora al lavoro tra le macerie dell'hotel rigopiano, dal quale fino a questo momento sono stati estratti i cadaveri di 24 vittime - bilancio che potrebbe aggravarsi nelle prossime ore - due geologi abruzzesi non hanno resistito alla tentazione di dire la loro sui social circa le possibili cause della tragedia. Nonostante le raccomandazioni dell'Ordine dei geologi abruzzesi, che ha invitato alla cautela e ad evitare di tirare conclusioni affrettate, i due hanno divulgato una loro ricostruzione dei fatti su Facebook, cercando di spiegare perché l'albergo è stato devastato da una valanga di neve.

Entrambi i post sono stati accolti con molto interesse dagli utenti, che a suon di condivisioni hanno reso virali i post in questione.

Le tesi dei due professionisti

Il geologo Paolo Monaco, che in passato è stato un Tenente degli Alpini e si ritiene esperto di nevicate, sostiene senza mezzi termini che la zona fosse ad elevato rischio valanga, e per evidenziarlo pubblica una foto dove evidenzia come la conformazione del territorio fosse tale da accumulare ingenti quantità di neve, che in caso di valanga sarebbero prevedibilmente scese verso l'hotel. Monaco sottolinea inoltre la mancanza di protezioni anti valanga, che a suo dire in altre realtà sarebbero "la norma", in situazioni del genere. Di seguito vi proponiamo il post, che fino a questo momento ha raccolto oltre 10mila condivisioni.

La ricostruzione di Belcastro

Il secondo geologo che ha fornito una sua versione dei fatti già a partire da giovedì scorso è Domenico Belcastro, e anche lui in modo simile al collega per prima cosa evidenzia l'ubicazione dell'hotel, alla fine di una valle molto scoscesa, dove sarebbero visibili i segni di erosione dovuti alla neve.

Un contesto che secondo il professionista avrebbe dovuto far presagire il rischio di valanghe.

Polemiche destinate a non esaurirsi facilmente

Dall'ubicazione dell'Hotel alla mancanza di protezioni anti valanga, fino alla gestione dei soccorsi, che sono partiti con un certo ritardo, passando per il numero dei soccorritori impiegati sul luogo del disastro, ogni aspetto di questa vicenda presenta punti da chiarire, che hanno alimentato forti polemiche che sembrano destinate a proseguire ancora a lungo. Speriamo che tutto questo serva almeno per scongiurare tragedie simili in futuro.