WeCare, rete nazionale di associazioni di promozione sociale, lancia il progetto Meridiano d’europa, per stimolare i giovani nelle scuole a conoscere meglio il continente europeo.

“Sviluppiamo la cittadinanza attiva nelle scuole per capire che Europa vogliamo”

Which Europe? è il titolo della terza edizione di Meridiano d’Europa. Il progetto è promosso dalle associazioni Acmos, Rime, Sermais, Prendi Parte, 21 Marzo, Uva, Le Discipline, ShAre, L'égalité in collaborazione con il MIUR e la media partnership del giornale torinese La Stampa. Il nome richiama a un meridiano immaginario che collegherebbe Lampedusa a Utoya: l’isola meta degli sbarchi dei migranti e quella dove nel 2011 il terrorista di estrema destra Breivik compì una strage, uccidendo 69 persone in un campeggio estivo organizzato dai giovani del partito laburista norvegese.

In questa edizione del progetto, dal 6 al 10 Maggio, 250 studenti da 15 scuole italiane partiranno per Calais e Bruxelles. Sono molte le città coinvolte, tra queste le più grandi Roma, Firenze, Torino, Bologna ma anche province minori come Verbania, Novara, Sarzana, Trieste, Foligno Parma. Qui i giovani soci della rete WeCare saranno protagonisti di percorsi di preparazione al viaggio, per approfondire con gli studenti le tematiche centrali di questa esperienza. “Vogliamo fornire ai ragazzi gli strumenti per interrogarsi su cosa sia oggi l’Europa, lasciando spazio alle loro riflessioni e perplessità” sostiene Chiara Andena, socia di Acmos e coordinatrice del progetto. “Nessuno di noi ha delle risposte – prosegue – ma possiamo cercarle attraverso un cammino comune”.

“Calais e Bruxelles rappresentano, per motivi diversi, il fallimento dell’Unione Europea”

Calais, al confine settentrionale della Francia, è diventata, come Lampedusa, il simbolo di un’Europa incapace di rispondere al problema dell’immigrazione. Ospita la "Giungla”, zona ormai ridotta a un campo profughi abusivo, affollata da migranti che vivono in condizioni terribili e senza diritti, mentre le istituzioni sono in uno stato di immobilismo.

Bruxelles, d'altra parte, è uno dei centri della politica europea, ospita infatti la sede delle attività delle commissioni del parlamento. “Bruxelles è centro politico e simbolico dell’Europa” commenta Carolina Stera, presidente dell’associazione Rime di Trieste. “È li – aggiunge – che vengono prese decisioni che coinvolgono tutti noi cittadini. Allo stesso tempo è una città multiculturale in cui convivono più di un milione di persone. Visitarla è uno degli strumenti di cui abbiamo bisogno per chiederci che Europa vogliamo".