Un boia dell'Isis, Amar Hussein, catturato dai curdi durante la battaglia per liberare Kirkuk, ha parlato dell'orrendo trattamento riservato alle prigioniere yazide e del mercato delle schiave sessuali.

'Stuprare è una cosa normale'

Il ragazzo, di soli 21 anni, ha confessato di avere stuprato 200 donne yazide originarie del Kurdistan iracheno. L'interrogatorio è stato reso pubblico grazie all'agenzia di stampa Reuters. "Stuprare per noi è una cosa normale, è una nostra necessità" ha raccontato il giovane.

Inoltre, i comandanti delle milizie non solo permettono queste atrocità ma incitano i soldati a praticarle fino a trasformarle in "normali azioni di guerra".

Il ragazzo ha raccontato di aver stuprato sistematicamente, insieme agli altri soldati, tutte le donne superstiti di un'intera città, durante la conquista del Nord dell’Iraq. Il miliziano jihadista ha dichiarato di non essersi mai pentito.

Il mercato degli schiavi

Le donne oltre ad essere violentate vengono vendute al miglior offerente: "Il prezzo varia in base all'età e in base alla loro purezza, proprio come il petrolio" ha detto Hussein. La stessa cosa vale anche per i bambini. Secondo le testimonianze di due superstiti (Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar) un bambino tra 1 e 9 anni vale circa 165 dollari mentre un adolescente 124.

Oltre a spiegare il trattamento riservato alle donne, ha parlato di alcune pratiche comuni perpetuate dalle milizie dell'Isis.

Tra di queste, l'uccisione dei civili. "È una pratica che ci viene insegnata subito dai nostri capi. Le decapitazioni sono all'ordine del giorno - spiega - possiamo decapitare anche fino a otto persone al giorno, per noi è la normalità". Le forze milizie curde ora stanno accertando il numero reale delle vittime del boia.

Attualmente i prigionieri della minoranza religiosa degli yazidi nelle mani dell'Isis ammontano a 2600. Per la maggioranza, si tratta di donne e bambini. In seguito all'offensiva per strappare il controllo dell'Isis su Mosul, sono stati liberati 150 prigionieri.