Una recente sentenza del tribunale di Roma (nr. 24007/16) conferma l'orientamento giurisprudenziale secondo il quale in caso di divorzio il marito non è tenuto a pagare gli alimenti alla ex moglie se questa è ancora giovane e in grado di lavorare. In questa direzione negli ultimi mesi la Cassazione si è pronunciata nell'ambito di molteplici sentenze. In caso di divorzio i coniugi sono tenuti a provvedere al proprio sostentamento, a meno che non vi siano seri ostacoli che non lo rendono possibile.
Un esempio pratico
Il sito laleggepertutti.it commenta la sentenza di Roma e questo orientamento della magistratura riportando un esempio pratico.
Il caso di una coppia sposata da oltre 10 anni, che decide di divorziare. La donna in questione possiede una laurea, e ha effettuato corsi di formazione e lavori saltuari, ma dopo il matrimonio decide di non lavorare e dedicarsi a fare la casalinga, o svolgere lavori part time, tranquilla del fatto che il marito ha un reddito che le consente di farlo. Nel momento del divorzio pretende un assegno divorzile, ritenendo che sia suo diritto proseguire con il tenore di vita acquisito durante il matrimonio. Il marito invece ritiene di non dovergli l'assegno, in quanto la ex moglie ha le competenze necessarie per trovare un impiego. Chi dei due ha ragione?
L'orientamento della Cassazione
Secondo i magistrati della Cassazione, ogni singolo caso deve essere oggetto di una specifica valutazione.
In giudice deve stabilire se le condizioni in cui si trova la donna che durante il matrimonio non lavorava sono tali da consentirle di reinserirsi nel mercato del lavoro. Formazione, età adeguata ed esperienze sono i principali fattori che i giudici chiamati ad assumere una decisione devono valutare. Semplificando, se non ci sono seri ostacoli che impediscono all'ex moglie di lavorare, questa può non avere diritto all'assegno di mantenimento, o può vederne ridurre l'importo.
Nella sentenza in questione il giudice ha sentenziato negando l'assegno a una donna sulla quarantina, poiché questa disponeva di una discreta formazione e professionalità, tali che le avrebbero consentito buone chance di conseguire un impiego nonostante l'attuale momento di crisi. La donna in questione tra l'altro vive insieme ai figli minori.
La questione in oggetto - a scanso di equivoci - riguarda solo l'assegno di mantenimento eventualmente dovuto alla ex moglie, e non quello per gli eventuali figli, ai quali entrambi i genitori vengono sempre chiamati a contribuire, con modalità ed eventuali assegni di mantenimento stabiliti caso per caso.