La sua colpa è stata quella di aver fatto la pipì a letto. Mai nessuno oserebbe neanche lontanamente immaginare che sia una 'colpa' per cui dover morire; non si può morire per un fatto che almeno una volta nella vita sarà capitato a chiunque sia stato bambino.

E invece il povero Yanis, a soli 5 anni è stato umiliato e ucciso dalla mamma che con il patrigno l'ha sottoposto a una punizione brutale. E' stato costretto a correre seminudo nel cuore della notte con temperature proibitive lungo un fiume vicino l'abitazione e per molti chilometri, finché non è morto, forse dopo aver sbattuto la testa.

Il fatto è accaduto domenica notte nella località di Aire-sur-la-Lys, un paesino nel nord della Francia.

Ucciso per aver fatto pipì, una punizione spietata

Il piccolo Yanis purtroppo era già morto quando è stato trovato dai vigili del fuoco al bordo di una strada lungo il fiume, nella località di Aire-sur-la-Lys nel nord della Francia. L'autopsia farebbe pensare che a causare la morte sia stato il trauma cranico riportato dal bambino, costretto dalla madre e dal patrigno che non gli avevano perdonato il fatto che avesse fatto la pipì a letto, ad eseguire una punizione brutale: correre nella notte semi spogliato nei dintorni dell'abitazione fino allo sfinimento.

Proprio durante questa corsa il bambino è caduto, ha sbattuto più volte la testa, fino a riportare il trauma cranico che probabilmente gli è stato fatale.

Bisognerà attendere i risultati completi dell'autopsia per dire la parola definitiva sulla causa della morte.

Intanto però, l'esame ha anche evidenziato che il bambino aveva il naso rotto; il corpo pieno di ecchimosi e segni di percosse che gli erano state date precedentemente e che fanno pensare a una violenza abituale.

Ora la madre di 23 anni e il patrigno di 30 anni, incensurati, mai segnalati ai servizi sociali, entrambi disoccupati, sono stati arrestati con l'accusa di omicidio volontario su minore di età inferiore ai 15 anni.

Il patrigno lo seguiva in bicicletta, la ricostruzione degli inquirenti

"La punizione inflitta dalla madre e dal patrigno - rivela il procuratore Patrick Leleu - consisteva nel far correre il bimbo nel cuore della notte per aver bagnato il letto. Il piccolo è stato costretto a correre per diversi chilometri lungo il canale La Lys: è caduto almeno due volte e indossava solo le mutandine bagnate".

Una crudeltà inimmaginabile. E pensare che è stato lo stesso patrigno che lo seguiva a distanza in bicicletta per verificare che il bambino eseguisse la punizione inflittagli, a chiamare i soccorsi quando ha visto Yanis accasciarsi a terra. "Ci ha detto che il bambino era privo di sensi. Lo aveva punito chiedendogli di correre all'esterno dopo che aveva bagnato per l'ennesima volta il letto".

In memoria di Yanis una pagina su Facebook

Dopo la tragedia, il padre biologico del bambino con gli zii, i nonni, altri familiari e gli insegnanti, ha voluto creare una pagina Facebook intitolandola 'Yanis Notre Ange', Yanis il nostro angelo, per tenere vivo il ricordo del bambino e per raccogliere fondi per il funerale.

"Eri così felice con i tuoi cugini, la nonna, ti amerò per sempre", ha scritto su Facebook il papà sulla pagina nella sua testimonianza straziante.